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LOCAZIONI, SULLE KEY BOX SI DISCUTE ANCORA

LOCAZIONI, SULLE KEY BOX SI DISCUTE ANCORA

Sembrava che la circolare del ministero dell’Interno che obbliga i proprietari di B&B a verificare di persona l’identità degli ospiti avrebbe messo fine all’invasione di “key box”  sulle porte e i muri delle nostre case, e forse anche aiutato a ridurre le locazioni turistiche aVenezia (l’obbligo infatti riguarda anche i proprietari che affittano per meno di 120 giorni). Ma le cose non sono così semplici, per due ordini di ragioni. Intanto, il sollevamento dei proprietari degli alloggi, che vedono ridotti i guadagni se devono pagare qualcuno per ricevere i turisti di persona. L’associazione Abbav ha già reagito, come riferisce il Corriere del Veneto nell’articolo che riporto qui sotto, suggerendo un complicato processo di “riconoscimento facciale tramite un citofono con telecamera”. E poi, a chi toccherà rimuovere le key box esistenti? Né il ministero dell’Interno, né il Comune né la Soprintendenza sono disposti a trovare il personale e i fondi per farlo. Il fatto è che la disposizione del ministero non è dovuta a ragioni estetiche o pratiche, ma solo di sicurezza. Forse la Soprintendenza potrebbe obbligare i proprietari a togliere loro stessi quegli oggetti che hanno inserito, ma chissà quali ostacoli burocratici rendono la cosa difficile. Quanto al Comune, il sindaco Brugnaro non potrebbe essere più indifferente. Estetica della città, calo di residenti e fastidi per chi abita nelle case vicine sono l’ultimo dei suoi problemi. “Io sono favorevole alla proprietà privata”, ha dichiarato al Corriere, “e per me non c’è nessun problema se affitti la casa per fare reddito” (trovate queste sorprendenti dicharazioni nell’articolo del Corriere del Veneto riportato qui sotto).

 

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