MALEDETTA LAGUNA, INTRALCIA LE CROCIERE!
Ripetutamente l’UNESCO ha intimato: “le grandi navi non devono entrare nella laguna di Venezia”. Innumerevoli volte delle associazioni di cittadini hanno manifestato contro i molti malanni che le grandi navi infliggono al territorio (escavo di canali per passare, fumi di scarico, rumori dei generatori, traffico di taxi e barche a motore, pressione dell’acqua spostata contro velme e barene, ondate di passeggeri che si riversano in calli e campielli). Finalmente, nell’agosto 2021, il governo Draghi ha fatto la cosa ragionevole: ha emesso un decreto che proibiva l’ingresso nella laguna alle navi di stazza superiore alle 25 mila tonnellate.
Però, cedendo alle pressioni delle forze economiche, il governo ordinava che si creasse per le grandi navi un porto apposito, situato appena fuori della laguna, e anzi annunciava l’emissione di bandi di concorso per iniziarne al più presto la costruzione. E il governo subito permise che, in attesa di quel porto e provvisoriamente, si adattasseto alcune strutture del porto industriale di Marghera per ricevere quei giganti del mare. Adesso, dopo tre anni e in attesa del bando definitivo (il primo bando era stato oggetto di ricorso da parte di un’azienda esclusa), la società che gestisce gli ormeggi (VTP, Venezia Terminal Passeggeri, di proprietà in parte delle stesse Compagnie di crociera) è riuscita a concludere un accordo che le permette di utilizzare le banchine esistenti a Marghera e di costruirne altre che avrà in concessione fino al 2036, praticamente aggirando il decreto Draghi. Si farà il nuovo porto in alto mare? A giudicare dalle peripezie del Mose non c’è proprio da giurarci. Ma nel frattempo, e almeno fino al 2036, le grandi e grandissime navi da crociera (stazza di oltre 300 mila tonnellate, portata di 5 mila passeggeri più equipaggio) non solo entreranno in laguna, ma la percorreranno per 16 chilometrti per arrivare agli ormeggi (prima del decreto Draghi il percorso era meno della metà), attraverso un canale (il Canale dei Petroli, già intasato di traffico commerciale), che dovrà essere allargato e approfondito e munito di barriere laterali per arrestare in qualche modo il movimento d’acqua creato dal passaggio dei mostri di ultima e penultima generazione.