CANALI, QUALI “SAREBBERO” I LIMITI
In attesa che il Parlamento si decida ad approvare il sistema Sisa per la misurazione della velocità dei mezzi acquei, la Nuova Venezia di oggi pubblica una tabella, che riproduco qui sotto, indicante i limiti in vigore attualmente. Aggiungo che in buona parte quei limiti sono dovuti al lavoro di Pax in Aqua, l’associazione “contro il moto ondoso a Venezia e nella sua laguna” fondata dal giornalista Silvio Testa negli anni 1990 (e poi presieduta anche da me, tra il 1998 e il 2005). Tra i miei ricordi personali c’è la faccia sorpresa dei funzionari sia del Comune sia del Magistrato alle Acque quando andavo, a nome dell’Associazione, a chiedere quali fossero i limiti allora vigenti: nessuno li ricordava né sapeva dove andare a cercare le relative ordinanze negli archivi. Noi allora pubblicammo una cartina in migliaia di copie e un giornale la distribuì come inserto (la Provincia di Venezia la finanziò e se ne prese il merito). Poi ottenemmo che quei limiti fossero segnalati sulle briccole e sui ponti… noi volevamo dei cartelli ben disegnati (ci fu anche un concorso di grafici), ma il Comune impose quelli stradali, dicendo che così voleva l’Europa… La tabella qui sopra riprodotta non è ancora completa, perché non indica le (superflue) differenze tra le varie zone della Laguna. Occorre anche aggiungere che il limite è di 20 Km orari per i canali marittimi, di competenza della Capitaneria di Porto (tra i quali il Canale della Giudecca). E concludo ricordando che quei limiti sono solo teorici, perché non esiste un attrezzo approvato o “omologato” dalle autorità per certificare la velocità riscontrata, per cui ogni sanzione viene contestata (specialmente dai tassisti) e regolarmente concellata in appello (inserisco qui sotto un articolo proprio di oggi a questo proposito). Siamo dunque, come vedete, ancora molto “in alto mare” riguardo a questo problema. Qualche progresso è in vista grazie alla nuova associazione “Insieme”, che si sta muovendo con competenza e determinazione. Speriamo!