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VENTITRE ANNI DI MOTO ONDOSO

VENTITRE ANNI DI MOTO ONDOSO

Le società veliche, remiere e molte altre associazioni veneziane (41 in tutto) ritornano alla carica contro quel vero flagello che è per la nostra città il moto ondoso generato dai motori di taxi, lancioni, diportisti irresponsabili, trasportatori di merci. Le rive della città e le barene lagunari si stanno sgretolando, com’è ben noto. Da anni l’associazione Insieme s’inventa nuovi modi per costringere le amministrazioni a intervenire, ma senza risultati; anzi ultimamente, dopo il paradiso durante la pandemia, le cose sono precipitate. Ora i giornali annunciano proteste vivaci in occasione della Regata Storica di domenica prossima: speriamo! Intanto qui voglio ricordare una spettacolare protesta messa in atto, allo stesso scopo, durante una Regata Storica di ventitrè anni or sono. L’associazione Pax in Aqua, fondata dal giornalista Silvio Testa e della quale allora io ero il presidente, riuscì a convincere i proprietari e locatari di moltissimi palazzi sul Canal Grande a esporre su finestre e poggioli, durante la Regata, grandi lenzuola con la scritta NO AL MOTO ONDOSO.  La cosa costò un lavoro enorme (preparammo le lenzuola lavorando per settimane negli spazi della Remiera Giudecca con l’aiuto della presidente Giovanna Della Toffola, trovammo il modo di parlare con tantissimi proprietari di palazzi, che si mostrarono tutti ben disposti, dovemmo distribuire le lenzuola e poi recuperarle…). La conseguenza fu che il governo nazionale fu costretto a nominare un Commissario Speciale per la Lotta al Modo Ondoso a Venezia e nella sua Laguna.  Come vedete, andammo molto vicini alla vittoria. Ma ci eravamo illusi. A fare il Commissario fu nominato il sindaco Paolo Costa, proprio colui che con la sua inerzia ci aveva sempre ignorato se non osteggiato. Il Commissario riuscì a spendere 34 milioni per acquistare un edificio al Tronchetto che doveva diventare la sede di un centro per lo smistamento del traffico di merci in città… non se ne fece niente. Ma lasciatemi nominare qui gli eroici sei membri del direttivo di Pax in Aqua che dedicarono tanto tempo e tanti talenti a quella lotta:  c’era NICOLA CALELLA della Remiera Cannaregio, instancabile; WILLIAM PINARELLO della Bucintoro; FEDERICO VISCONTI della Settemari; ANNA AGNINI della Canottieri Giudecca; ENZO GNONE del Diporto Velico Veneziano. E ci aiutava molto anche GIANNI DARAI dell’Assonautica, oggi ancora attivissimo a spingere per i motori elettrici. Ai protagonisti delle proteste di oggi, molto competenti e attivi, auguro un successo maggiore!

 

 

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This Post Has 3 Comments
  1. Tutta la politica è complice, il Presidente della Repubblica cosa fa? La Costituzione all’articolo 9 non prevede la tutela dell’ambiente e dei beni culturali? Chi non agisce non è complice?

  2. Ventitré anni fa noi veneziani eravamo di più e avevamo più voglia di lottare. Purtroppo ora siamo di meno e ognuno pensa al proprio orticello…e questo è il risultato….una VENEZIA invivibile e per noi vogatori andare in barca è rischiare sempre la vita!!!!

  3. Onore a Pax in Aqua! Ma il nuovo punto di partenza dovrebbe essere impedire alla città di fare uova d’oro 😇

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