IL DISCORSO DI KAMALA HARRIS
Sul discorso “di accettazione” di Kamala Harris vi riporto i primi due capoversi dell’articolo del New York Times di oggi, nei quali viene sintetizzato con chiarezza e obiettività il contenuto e il significato del discorso stesso. Metto prima la traduzione italiana e poi il testo inglese. Il resto dell’articolo si trova sul NY Times di oggi cliccando qui (ma temo si apra solo per gli abbonati).
‘U.S.A.! U.S.A.!’
Ieri sera Kamala Harris ha concluso il suo primo mese da candidata presidenziale del Partito Democratico con un discorso alla convenzione di circa 35 minuti, discorso che ben rappresenta la sua intenzione di convincere gli elettori incerti anche con modi forti e aggressivi.
E’ stato un discorso patriottico e da falco sulla politica estera e sulla sicurezza dei confini. Ha chiamato gli Stati Uniti la più grande nazione del mondo (cosa che credono molti americani ma su cui la maggioranza dei Democratici non concorda) e ha terminato dicendo che essere americani è “il più grande privilegio della terra”. Ha promesso di affrontare Cina, Russia, Iran e i terroristi sostenuti dall’Iran, e ha promesso di far sì che le forze militari degli Stati Uniti rimangano “le forze armate più letali del mondo”.
Ha anche offerto una serie di promesse populistiche per aiutare i ceti medi, riducendo i costi delle abitazioni e dell’assistenza sanitaria, tutte azioni favorite da molti indipendenti e da alcuni Repubblicani. E ha dedicato poco o nessun tempo ad argomenti che appassionano i Democratici ma sono di secondaria importanza o sgraditi per molti degli elettori incerti, come la remissione dei debiti fatti per studuare all’Università o i provvedimenti di Biden contro l’emergenza climatica.
Forza dei sondaggi e della loro capacità di individuare dove occorre battere in modo particolare. Ma anche, bisogna ammetterlo, un abbassamento dei livelli di idealismo e fede nella capacità della politica di cambiare e migliorare il mondo. Eccovi qui sotto il testo originale dell’articolo.
‘U.S.A.! U.S.A.!’
Kamala Harris capped her first month as the Democratic Party’s presidential candidate with a roughly 35-minute convention speech last night that embodied her aggressive efforts to win over swing voters.
It was a patriotic speech that was hawkish on foreign policy and border security. She described the United States as the greatest country in the world — a view many Americans hold but most Democratic voters do not — and she ended by saying that being an American was “the greatest privilege on earth.” She promised to confront China, Russia, Iran and Iran-backed terrorists and to make sure that the U.S. military remained the “most lethal fighting force in the world.”
She also offered a series of populist promises to help the middle class by reducing the cost of housing and health care — policies that many independents and some Republicans favor. And she spent little if any time on subjects that inspire passion among Democrats but are either secondary or off-putting to many swing voters, such as student debt forgiveness and President Biden’s climate agenda.