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PROFESSOR VAN DER BORG, MA COSA INSEGNI?

PROFESSOR VAN DER BORG, MA COSA INSEGNI?

Molto deludente l’intervista di Jan Van Der Borg, professore di Economia del Turismo a Ca’ Foscari, sulla Nuova Venezia di oggi 26 giugno. Nelle pubblicazioni e nei convegni lui si era sempre mostrato dalla parte dei residenti e di un turismo controllato e gestibile. Famoso è rimasto un suo articolo del 1988, scritto e firmato assieme al futuro sindaco Paolo Costa su un’importante rivista scientifica, in cui fissava la “capacità di carico” (numero massimo sostenibile di turisti) in 20.750 turisti al giorno (allora i posti letto negli alberghi erano circa 13.000 e restava posto solo per 7.750 escursionisti). Oggi le cose sono cambiate? Molto poco, salvo per il proliferare dei B&B. Ma i parametri rimangono gli stessi: posti sui vaporetti, posti nella Basilica di San Marco (valutati nell’articolo in 500 persone ogni venti minuti per 10 ore), capacità di svuotamento di campi e musei in caso di emergenza. E allora? Vogliamo essere generosi e arrivare (come Italia Nostra nelle sue proposte) a 38.000 al giorno, raggiungibili gradualmente? Nossignori, il professore non si pronuncia. Anzi, sostiene che le 9.500 nuove locazioni turistiche probabilmente hanno contribuito poco al calo di residenti, calo che c’era anche prima (come se quella fosse una buona ragione per renderlo peggiore). Ma quello che dispiace di più è che, incalzato dal giornalista alla fine dell’intervista con la domanda di dire tre cose urgenti da fare subito per contrastare l’overtourism, il professore non si sbilancia o anzi non si pronuncia: le tre cose sono solo teoriche e consistono in pensare e ragionare: 1) lavorare su un turismo culturalmente attivo; 2) favorire gli artigiani e i commercianti anziché le multinazionali; 3) ragionare su un’offerta complessiva in linea con questa strategia. Ma quanti turisti possiamo gestire, professore? I bar e i ristoranti non sono troppi? I negozi di ricordini e le bancarelle vanno bene così? Le crociere devono rimanere? Come fare concretamente per ridurre i flussi, sia di pendolari sia di stanziali? Domande che rimangono senza risposta.

 

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