CROCIERE, QUEI TERMINAL SONO ILLEGALI
L’autorità portuale sta per spendere 13 milioni di euro per costruire delle banchine illegali a Marghera per le grandi navi da crociera. Illegali perché il decreto legge del 2020 (governo Draghi) al quali ci si riferisce permette la creazione di approdi temporanei per le grandi navi, da utilizzare solo mentre viene costruito il porto artificiale d’alto mare previsto per tenerle fuori dalla laguna. Invece i lavori di Marghera implicherammo l’allargamento ed escavo del Canale dei Petroli e anche di un altro canale lagunare, il Vittorio Emanuele Terzo (quello che corre lungo in Ponte della Libertà): opere tutt’altro che provvisorie o reversibili (e in realtà è facile prevedere che alla fine, se il porto artificiale si farà, quelle banchine resteranno come ormeggi addizionali). Il costo totale dei lavori per adattare Marghera “temporaneamente” alle grandi navi da crociera sarà, a quanto risulta da precedenti notizie sulla stampa, di oltre 150 milioni di euro. La laguna di Venezia, ambiente tra i più incantevoli d’Europa oltre che dimora di fauna e flora qui stabilite nei millenni, ne sarà alterato e sfigurato. Ma le grandi compagnie di crociera hanno ben altri interessi. E sembra che anche la popolazione mondiale si preoccupi molto poco degli aspetti ambientali, se è vero che le grandi, grandissime navi si stanno moltiplicando in tutti gli oceani per soddisfare l’inesauribile richiesta di chi vuole gustarsi l’ebbrezza di una o due settimane a bordo di quei mostri.
Riporto qui sotto un articolo della Nuova Venezia e il preciso e documentato intervento della professoressa Andreina Zitelli su Ytali di ieri 16 marzo, che potete leggere per intero cliccando qui.