REGIONE TOSCANA PIU’ CIVILE DEL VENETO
La giunta della Regione Toscana ha approvato mercoledì 6 marzo una modifica al suo Testo Unico del Turismo, nella quale si invitano i Comuni a fissare dei criteri e dei limiti alle attività di Locazione Turistica. Finalmente anche una regione si muove, mente il Veneto se ne rimane acquattato e silenzioso. La modifica riprende quanto già messo in atto dal sindaco Nardella per la città di Firenze, in una delibera dell’ottobre 2023 che vietava l’apertura di nuove locazioni turistiche nel centro storico della città (la cosiddetta “area Unesco”). In quell’occasione il sindaco Nardella aveva ricordato come i prezzi degli affitti in quella zona erano cresciuti del 42 per cento negli ultimi sette anni mentre gli appartamenti inseriti su Airbnb erano passati da meno di 6.000 a ben 14. 378, e mentre “il 29%delle unità disponibili è affittato sulla piattaforma Airbnb”. In un intervento che forse il nostro sindaco Brugnaro farebbe bene a leggersi e studiarsi, Nardella ricordò anche che “nel centro storico si registrano ogni mese tantissimi sfratti per finita locazione (non morosità!). Stiamo parlando di inquilini regolarmente solventi, che i proprietari decidono di sfrattare per poter poi passare ai più redditizi affitti brevi” (trovate il testo intero dell’intervento sul sito 055 Firenze cliccando qui).
Naturalmente le associazioni di proprietari e i politici loro vicini sono insorti: il provvedimento della Regione non sarebbe costituzionale, non aiuterebbe la città, contrasterebbe “con i principi della libertà d’impresa”. Ma nella giunta regionale è stato approvato e nel nostro Paese rappresenta un importante passo avanti verso un adeguamento a quanto è già stato fatto in tutti i principali centri turistici del mondo occidentale.
Trovate l’articolo relativo sulla Nazione di Firenze cliccando qui.