STANNO UCCIDENDO VENEZIA MA SE LA CAVANO BENE
I proprietari dei novemila appartamenti di Venezia sottratti alla residenza per diventare alberghi di fatto la vincono anche sul piano fiscale. Già erano stati autorizzati a pagare solo un misero 21 per cento di tasse sui loro profitti (indipendentemenrte dalla loro fascia di reddito); adesso la Compagnia che li serve, Airbnb, che non li ha mai obbligati a versare neppure quel 21 per cento, si è accordata con il governo per una specie di condono: pagherà 576 milioni e tutto sarà a posto, almeno fino a tutto il 2021. Per gli anni a partire dal 2023, com’è noto, i proprietari di “un solo” appartamento in locazione turistica continueranno a pagare solo il 21 per cento sui profitti, somme che saranno trattenute da Airbnb e da essa versate all’erario. Si è insomma ulteriormente incoraggiato il proliferare di questa forma di guadagno, già fortemente limitata in quasi tutte le città turistiche del mondo e rimasta viva e vegeta, inspiegabilmente, solo in Italia. Intanto da noi a Venezia nessun giovane che abbia terminato gli studi, nessuna nuova famiglia in formazione, può più trovare un appartamento in cui abitare. I prezzi degli affitti, ma oggi anche le dimensioni e strutture degli appartamenti, sono ormai tutti in funzione del turismo passeggero. E’ così che si distrugge il tessuto umano e sociale di una città.