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VENICE TICKET, IL COMUNE TASTA IL TERRENO

VENICE TICKET, IL COMUNE TASTA IL TERRENO

Tutto organizzato da Forza Italia. C’era anche il loro Maurizio Gasparri, responsabile nazionale per gli Enti Locali. E l’assessore al Bilancio Michele Zuin ha presentato le grandi linee del piano per il biglietto d’ingresso turistico a Venezia. Sostanzialmente tutti pagheranno una cifra fra i tre e i cinque euro (da stabilire), fino a un certo numero di persone, oltre il quale chi vuole entrare dovrà pagarne dieci. Qual è il numero critico? Nessuno si sbilancia ancora, ma sembra favorito il numero di centomila (il doppio di quanto gli esperti di Ca’ Foscari avevano ritenuto essere la “capacità di carico” della città).
Ci sono parecchi problemi. Tutti i turisti che pernottano in alberghi o bnb non pagheranno: ma entreranno nel numero dei centomila? Cioè, centomila non pernottanti o centomila in tutto? Ricordiamo che solo a Venezia i posti letto tra alberghi e bnb sono cinquantamila (oggi più dei residenti), ai quali bisogna aggiungere i dieci-ventimila di Mestre (in continuo vertiginoso aumento). Inoltre ricordiamo che i residenti del Veneto non pagheranno mentre sono spesso la maggioranza nelle belle giornate di primavera e d’estate. Insomma, probabilmente il numero di persone non diminuirà, mentre aumenteranno gli incassi del Comune. Cioè, come accusano da tempo le opposizioni, forse si tratta solo di un altro modo di “fare cassa”.
Ci sono poi mille altri problemi relativi ai modi del pagamento e alle forme di controllo (si propende per il Qr code, che si è dimostrato utile durante la pandemia; ma potrebbe essere troppo complicato per gli stranieri e per alcuni anziani).
Tuttavia qualcosa di buono forse si nasconde nel provvedimento. Forse con esso si farà strada il principio che Venezia ha sofferto e sta soffrendo per eccesso di turisti e che limitare il numero degli accessi è possibile e anzi doveroso. Forse partendo da quest’esperienza, quando sarà entrata nella mente comune, si potrà considerare seriamente ciò che oggi è ancora lontano: un servizio di prenotazione non a pagamento ma con numeri realistici (15-20 mila oltre i pernottanti) e una vera riduzione del flagello dei bnb, secondo l’esempio di tutte le città d’arte del mondo salvo quelle italiane.

 

 

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