SMANIA DI GUADAGNO, SI AFFITTA ANCHE IN NERO
Non contenti di contribuire allo spopolamento di Venezia tenendo i loro appartamenti a disposizione dei turisti di passaggio, alcuni veneziani cercano anche di evadere le tasse legate ai guadagni che ne ricavano. La cosa non è certo una sorpresa, ma per una volta viene confermata ufficialmente da alcune indagini delle forze dell’ordine. “Una valanga di illeciti” titola oggi la Nuova Venezia riferendosi ai risultati di alcune indagini svolte nel corso dell’estate appena trascorsa. Su 76 strutture abusive scoperte dalla Guardia di Finanza nella provincia di Venezia (134 se si includono quelle scoperte l’anno scorso), ben 36 sono a Venezia, Lido o Mestre, e tutte salvo tre appartengono a veneziani. Una pioggia di contravvenzioni sono state inflitte e le autorità si dichiarano soddisfatte dei risultati. A chi legge rimane però il sospetto che quella emersa sia solo una piccola parte dell’illegalità che regna nel campo delle affittanze turistiche, data anche la difficoltà di provare gli illeciti e la relativa esiguità delle sanzioni (una multa di mille o duemila euro viene facilmente assorbita nel corso di pochi giorni), mentre da un altro articolo dello stesso giornale apprendiamo che “settimanalmente arrivano alla Polizia (di Venezia) una ventina di segnalazioni su presunte strutture abusive”. Intanto una delle associazioni di proprietari (Abbav) dichiara che “per legge la Guardia di Finanza non può avere accesso alle locazioni turistiche”, mentre l’altra (Bre-Ve) insiste nel sostenere che “chi ha ha solo qualche appartamento” non è certo un imprenditore ma “uno che cerca di aumentare il reddito della sua famiglia”.