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TICKET D’INGRESSO, L’OVERTOURISM E’ SALVO

TICKET D’INGRESSO, L’OVERTOURISM E’ SALVO

Se Venezia soffre per eccesso di turisti (come ormai si ritiene in tutto il mondo salvo forse a Ca’ Farsetti), sembra ovvio che il modo per farla guarire consista nel gestire quei flussi riportandoli a numeri accettabili. Invece il consiglio comunale ha trovato un altro modo: lasciamoli entrare, anzi spalmiamoli meglio anche nelle zone finora tranquille, ma facciamoli pagare. Così tutto continuerà come prima, con le case in locazione turistica, i negozi di ricordini, le strade intasate, i vaporetti strapieni, i gruppi con le guide con l’ombrellino. Però in alcuni giorni l’anno sarà imposta una piccola tassa (esercenti non tremate: sarà proprio piccola, i vostri clienti verranno comunque). Venezia continuerà ad essere una Disneyland come prima, ma il sindaco sarà in grado di dire a quei burocrati dell’Unesco che lui interviene, che sta cercando di fare qualcosa. Ma per carità, che nessuno pensi che adesso quei noiosi residenti potranno ritornare magari con intoppi come bambini per le strade o barche a remi nei rii. Lo sviluppo continua, chi non lo vuole se ne vada a Mestre, anzi meglio a Treviso perché anche Mestre ci occorre per fare numero.
In un altro post (probabilmente domani) inserirò il regolamento del ticket appena approvato. Qui sotto invece ecco un articolo della Nuova Venezia che racconta la movimentata seduta del consiglio comunale nella quale la blindata maggioranza dei fucsia ha approvato l’astuto regolamento. Faccio notare che secondo il sindaco Brugnaro i cittadini che manifestavano la loro opposizione erano dei “ridicoli pagliacci”.

 

 

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This Post Has 2 Comments
  1. Hai dimenticato i lancioni che quotidianamente vomitano in riva orde di assatanati a cui deve essere stato ordinato di mantenersi in file compatte perché quando cerchi di entrare in riva da calle delle rasse, per prendere il battello, devi fare un ingresso ad ariete

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