TURISMO, ANCHE IL PD NON SA CHE FARE
Naturalmente il Pd veneziano si oppone alla politica turistica della giunta Brugnaro. Ma non sembra avere la minima idea di che cosa vada fatto per risolvere il problema dell’overturismo (non a caso ha retto il governo di Venezia per decenni, contribuendo a creare l’economia sbilanciata di oggi). Di fronte alla prospettiva di introdurre un biglietto d’ingresso per turisti (avanzata, con molte incertezze, dalla giunta Brugnaro) il Pd dice no, ma per quali ragioni? E che cosa propone invece come soluzione?
Riporto qui un’intervista al capogruppo Pd del consiglio comunale Giuseppe Saccà. La giornalista (Roberta De Rossi) lo incalza: “Voi come risolvereste il problema dell’overturismo a Venezia?” La risposta è vaga ed evasiva. La giornalista (che pure ha opinioni tutt’altro che fucsia) insiste: “Secondo voi qual è la soglia di turisti “sopportabile” da Venezia?” Ma il capogruppo si guarda bene dal pronunciare un numero, anche approssimativo. Allora un’altra domanda: “Fissata la soglia X di turisti, che si fa?” Risposta ancora più generica: “Occorre lavorare sull’esperienza turistica”. Infine: “Sanzioni o no?” Risposta: “Ora il sistema proposto non sta in piedi.” Come dire: non mi voglio sbilanciare.
Altre forze dell’opposizione sono meno paralizzate dal passato poco lodevole, dai giochi interni, dalla stessa vastità nazionale del Partito. Sul turismo sono state più esplicite, anche se nessuno ha ancora osato fare dei numeri, anche solo generici o indicativi. Lo ha fatto, nel 2016 l’associazione Italia Nostra, che non ha elettori da reclutare o da non scontentare. In un’audizione pubblica davanti al consiglio comunale, ha presentato una proposta per interventi articolati, graduali, progressivi. Il numero indicato come soglia massima non era fatto a caso, ma scaturiva da un’analisi della letteratura precedente (ancora nel 1988 Paolo Costa, allora professore di economia e Jan van der Borg suo collega a Ca’ Foscari avevano proposto un massimo sostenibile di 20.750 turisti al giorno, e i residenti allora erano molti più di oggi) e da uno studio di molti altri fattori. Il numero proposto, come punto d’arrivo di un processo graduale, era di circa 38.000 presenze al giorno. La proposta si trova ancora online, sul sito di Italia Nostra Venezia e si può leggerla cliccando qui. Ma le forze di opposizione si devono affrettare. Occorre che si parlino, che esprimano un progetto comune, che offrano ai veneziani una chiara e fattibile alternativa. Altrimenti alla prossima elezione saremo alle solite: vinceranno le agguerrite forze che vogliono andare avanti così, e anzi completare la trasformazione della città in un parco romantico per gente molto ricca.