SUGLI AFFITTI GLI SPECULATORI ALL’ATTACCO
I proprietari di appartamenti a Venezia che vogliono guadagnare di più a spese dei residenti sono sempre più baldanzosi da quando si sono riuniti nell’associazione Bre-Ve e ancora di più da quando si è insediato il governo Meloni. La ministra Santanchè sta per presentare un progetto di legge che vorrebbe “regolare” gli affitti brevi, di fatto permettendo il proliferare delle locazioni turistiche senza limiti (salvo quello, irrisorio, di poter affittare solo per più di una notte). L’Italia sarebbe così l’unico Paese occidentale nel quale gli affitti brevi non siano limitati. L’attuale presidente di Bre-Ve, tale Elena Fiorani, ora dichiara alla stampa che ogni limitazione sarebbe “una limitazione alla proprietà privata e alla libertà di iniziativa dei cittadini”. Discorsi che da molti anni non si sentivano più nei Paesi delle democrazie occidentali, nelle quali si dava per scontato che il bene comune deve prevalere sull’avidità dei singoli. Purtroppo l’attuale sindaco sembra condividere le idee dei proprietari, dato che non ha mai messo mano alle limitazioni che pure un decreto nazionale gli permetterebbe di imporre. E i residenti della città, quelli che non posseggono appartamenti da dare in locazione turistica, non riescono a unirsi e a creare un’opposizione efficace.
Vorrei vedere lei nei panni di un proprietario che fatto un mutuo per restaurarlo,come me, facendo tanti sacrifici per dare un buon servizio al turista.
Io personalmente vivo esclusivamente di questo e certamente non mi arricchiro’.
Ci pago tutte le tasse e raccolgo per il comune la tassa di soggiorno che poi regolarmente verso.
Sarebbe vergognoso per il Sindaco, per la città e per i turisti che si facessero delle limitazioni.
Ha fatto sacrifici “per dare un buon servizio al turista”? O per poter affittare a un prezzo più alto? Affitti invece la sua casa a dei residenti come si faceva prima di airbnb e se non vuole farlo investa i suoi capitali e “sacrifici” in qualche attività che non danneggi o uccida un bene comune come una città che vuole vivere.
Sono quella “tale” Elena Fiorani, portavoce e non presidente dell’associazione Bre-VE.
Vi esorto a leggere i dati da noi prodotti che sono pubblicati sul profilo di Facebook, o sullo stesso sito, di Bre-VE che potrebbero illuminarvi sul tema dibattuto. Sono dati che provengono dal sito del Comune di Venezia, ISTAT e sempre da ricerche certificate, non condotte da noi direttamente, proprio per evitare stumentalizzazioni.
Le restrizioni, tanto invocate da alcuni, al contratto di locazione sono una grave violazione al libero godimento di un bene legittimamente detenuto, oltre al resto.
Rimango perplessa da questa stantia narrazione e dall’approccio sempre aggressivo di chi la pensa in modo diverso. Direi che i modi sono più eloquenti delle parole.
Bre-VE ha smentito la fantasia che le locazioni a Venezia hanno prodotto lo spopolamento della città ma, al contrario, che permettono a tanti cittadini di resistere a vive in città; hanno crearo indotto e lavoro, diversamente da chi sa solo criticare senza mai proporre soluzioni propositive e a lungo e largo raggio.
Ma quello che, evidentemente, sta accadendo, è che si sdogana la violazione di un principio di libertà; una violazione che produrrà un preoccupante precedente e in nome di mera campagna politica che non ha alcun vero fondamento strutturale, come detto.
Se avete piacere ad un confronto franco, contattae Bre-VE.
Cordialmente
Elena Fiorani
Portavoce Bre-VE
I vostri argomenti sulle cause dello spopolamento sono fasulli e credo che lei lo sappia benissimo. Se le capita di passare per l’l’Ospedale Civile chieda a un infermiere o dottore perché viene ogni mattina da Mestre o da Mogliano invece di trovarsi un appartamento in Calle del Fumo e vedrà che cose le risponderanno. A San Francisco si può affittare a turisti per un massimo di novanta giorni l’anno (e sono ancora troppi); a Manhattan non si può affittare a nessuno per meno di trenta giorni consecutivi. E siamo negli Stati Uniti, esempio di rispetto per le libertà individuali e commerciali.
Guardi che neanche a Milano , Roma , Londra un medico può stare in zona centro perché i costi sono alti , anche prima delle affittanze era così , faccio presente poi che a parte ospedale ed università i lavori a Venezia ( non legati al turismo ) non ci sono , e gli alti costi di ristrutturazione dovuti alla peculiarità di una città che si regge sull’acqua , sono tra le cause della spopolazione , d’altronde neanche il comune investe nei restauri in Venezia centro ma preferisce farlo a Mestre , proprio per i costi che sono tre volte superiori per i trasporti e la fragilità di una città che per a sa struttura necessità di molto denaro per ogni manutenzione . Occorre un sano realismo la vostra sembra più invidia per chi con duro lavoro si può permettere un ‘acquisto in città
I lavori a Venezia “non ci sono”? Il Coses ha calcolato in 25.000 il numero dei pendolari che ogni giorno scendono alla stazione e a Piazzale Roma per lavoro (senza contare gli studenti). Molte piccole aziende invece vanno via proprio perché persone come voi hanno fatto alzare i prezzi degli affitti oltre ogni limite. Una legislazione accorta e giusta renderebbe meno vantaggioso affittare al turista che al residente riducendo il numero di giorni in cui affittare. Gli affitti scenderebbero un po’ e la città si ripopolerebbe. Così hanno fatto moltissime città al mondo, perché contro l’avidità vale solo il discorso della convenienza. Sui costi di ristrutturazione le ricordo che fino a qualche anno fa c’era una “Legge speciale per Venezia” che li rendeva del tutto accettabili, come oggi hanno fatto i vari bonus edilizi dei quali molti di voi proprietari di bnb si sono avvantaggiati. I proprietari danno le case in locazione turistica perché ciò rende di più, e che i lavoratori si arrangino a prendere bus o treno + vaporetto. Questa è la verità e i “sacrifici” sono solo degli espedienti retorici.
Mi scusi ma crede che a noi le case le regalino , molti fanno mutuo ,restaurano rendendo più sana la città , fatelo anche voi comperate casa, prendetevi un impegno e anziché pagare l’affitto pagate il mutuo
Ho detto che non ci sono lavori ? Ho detto che il lavoro è collegato a quel turismo che le da così fastidio , nel covid quanta crisi e mancanza di lavoro per tutti !
Ribadisco le banche danno i mutui ! Nessuno affitterà con i rischi che ciò comporta, senza garanzie etc
Inoltre ribadisco gli affitti sono alti perché le case vanno restaurate e il solo restauro costa tre volte tanto non perché le imprese di Venezia siano care ma perché è tutto portato a mano o in barca ! Lavorato a mano per non danneggiare una città che è fragile ! Vivere a Venezia è certamente un privilegio ma non per colpa di chi fa affitanze ! La città è un capolavoro! Sono immobili storici che vanno restaurato con grandi costi , si rassegni perché nessuno ( giustamente) li regalerà !!! Non siamo in un paese comunista
La sua risposta, mi spiace dirlo, dimostra una chiusura mentale ad un qualunque scambio di idee che abbia un senso, oltre ad avere toni al limite dell’offensivo;io scrivo in buona fede e il fatto che lei lo metta in dubbio, la definisce perdendo di qualunque credibilità.
I toni che usa lei e coloro che la pensano come lei, dimostrano la pochezza degli argomenti.
Riporta casi di città che hanno dinamiche e storie ben diverse da quelle non solo di Venezia ma del nostro Paese.
Parla di democrazia accettando l’idea che un diritto venga violato, quello del libero uso di un proprio bene, senza rendersi conto di cosa comporti intraprendere un simile percorso in un Paese democratico.
Lei ha il diritto di pensare come meglio le conviene, anche nei miei confronti (il suo giudizio, come le ho già detto, la definisce, dunque non mi curerò dei suoo toni) e mi rendo conto che la sua è una mera posizione ideologica, dunque inutile discutere delle migliaia di vite di cittadini che sopravvivono graze alle locazioni brevi.
Cordialmente
Elena Fiorani
La sua risposta, mi spiace dirlo, dimostra una chiusura mentale ad un qualunque scambio di idee che abbia un senso, oltre ad avere toni al limite dell’offensivo;io scrivo in buona fede e il fatto che lei lo metta in dubbio, la definisce perdendo di qualunque credibilità.
I toni che usa lei e coloro che la pensano come lei, dimostrano la pochezza degli argomenti.
Riporta casi di città che hanno dinamiche e storie ben diverse da quelle non solo di Venezia ma del nostro Paese.
Parla di democrazia accettando l’idea che un diritto venga violato, quello del libero uso di un proprio bene, senza rendersi conto di cosa comporti intraprendere un simile percorso in un Paese democratico.
Lei ha il diritto di pensare come meglio le conviene, anche nei miei confronti (il suo giudizio, come le ho già detto, la definisce, dunque non mi curerò dei suoo toni) e mi rendo conto che la sua è una mera posizione ideologica, dunque inutile discutere delle migliaia di vite di cittadini che sopravvivono graze alle locazioni brevi.
Giusto per sua informazione, la informo che il costo degli affitti a Venezia era già proibitivo nel 2012, quando le locazioni brevi erano davvero poche; la popolazione di Venezia era scesa a 60.311 abitanti nel 2008, l’anno di fondazione di Airbnb, su 174.808 del 1951.
30.000 persone hanno lasciato Venezia nei 20 anni di equo canone.
Ha presente cosa significhi l’effetto demografico? Provi ad approfondire il drammatico saldo tra decessi e nascite, e capirà come Venezia abbia perso i suoo cittadini ben prima della diffusione delle locazioni brevj. Locazioni brevi in case cje erano chiuse ed abbandonate a loro stesse perché i cittadini se ne erano già andati.
Provi a pensare alle leggi italiane che tutelano solo i conduttori e non i locatori. Provi anche a guardare lo stato degli alloggi pubblici.
Facile trovare un capro epiatorio ed usarlo come sfogatoio per nascondere l’indifferenza di tutta la politica nei confronti delle persone che popolano Venezia ed il resto d’Italia!
Cordialmente
Elena Fiorani
Appena gli smonti quei quattro argomenti si zittiscono, sti artisti letterati
Poi affittare ai residenti con la legge italiana è un suicidio , se questa legge che vorreste diventasse realtà tutti venderebbero e ci sarebbero ancora meno residenti , sarebbe tutta una città di ricchi con seconde case , non sta a noi proprietari rendere la vita più confortevole ai pendolari , da sempre è una legge di mercato il centro è molto ambito ovunque perché più comodo e tutti ci vogliono abitare , dunque i prezzi sono più alti , inoltre i pendolari di cui lei parla lavorano probabilmente in quel turismo che a lei da così fastidio , il mondo è ingiusto è assolutamente vero , non solo nelle dotazioni economiche ma nella salute , nella ricchezza interiore , e nella gentilezza di cui molto sono privi , sembra che vogliate alimentare solo l’invidia sociale che non porta da nessuna parte