LOCAZIONI TURISTICHE, CONTINUANO GLI EQUIVOCI
Benché a Venezia non esista nessuna regola particolare per le locazioni turistiche, tale è la propaganda creata da Brugnaro che nei giornali si comincia a parlare di “modello Venezia” come addirittura di una buona soluzione per il problema. Ciò è dovuto anche al fatto che quando il Parlamento ha respinto la proposta (presentata da Nicola Pellicani) di limitare le locazioni turistiche, tale rifiuto non fu ritenuto valido per Venezia perché la limitazione era stata inserita nella Legge Speciale. Percio Venezia rimase l’unica città nella quale, se l’amministrazione lo riteneva opportuno, si poteva (ma non doveva) limitare gli affitti a 120 giorni l’anno. (Naturalmente poi la giunta si è guardata bene dal farlo). Perciò oggi Brugnaro si presenta come esempio virtuoso, mentre in realtà non solo non ha mosso un dito per limitare l’eccesso di turismo ma anzi sta facendo tutto il possibile per accrescerlo (studiando il modo di spalmare i turisti, grazie alla Smart Control Room, anche nei pochi angoli rimasti ancora parzialmente indenni). Nell’articolo che riporto (dall’Arena di Verona) si presenta il limite di 120 giorni come una panacea (mentre dovrebbe essere di 60 giorni) e si ripete che comunque chi volesse affittare tutto l’anno dovrebbe solo chiedere l’autorizzazione al Comune: un codicillo che in realtà annullerebbe tutta la legge proposta.