PER VENEZIA UN PROGETTO REALISTICO
Non so ancora se sarebbe una cosa buona per la nostra città: è stato appena presentato in pubblico e occorre pensarci sopra molto bene. Ma il progetto di Venezia Città (principalmente) Universitaria illustrato ieri mattina a San Marco non è un’idea vaga fondata sullle speranze o sull’idealismo di qualche cittadino di buona volontà. Si tratta di un progetto molto preciso e che ha serissime possibilità di tradursi in realtà. Lo dico perché è stato presentato (ieri 10 marzo) da un consesso di persone di potere e di grande autorità: c’erano, accanto al sindaco Brugnaro, la ministra dell’Università Anna Maria Bernini, i rettori di Ca’ Foscari e dello IUAV, il presidente del consiglio regionale Ciambetti, l’ex ministro e presidente di Venezia capitale mondiale della sostenibilità Renato Brunetta e, particolare non secondario, alti rappresentanti dei 13 fondatori e 26 cofondatori della stessa istituzione (Fvcs, acronimo in verità impronunciabile), nella cui sede alle Procuratie Nuove di Piazza San Marco è avvenuta la presentazione. Questa volta si tratta di qualcosa che potrebbe imprimere al futuro della città una svolta importante e duratura, quasi come l’idea, a suo tempo, di Volpi e Cini di fare di Marghera la sede di un grande polo industriale. Potrebbe la creazione di un importantissimo polo universitario salvare Venezia dal destino di parco turistico, e magari anche salvare l’Italia dal destino di spettatrice secondaria del progresso scientifico e conoscitivo del pianeta? E con quali conseguenza sulla vita quotidiana della città e sulle sue trasformazioni? (Una domanda, per esempio: quasi tutta l’estensione del progettato mondo universitario si svolgerebbe a Marghera e attorno a via Torino; sarebbe questo un bene o un male?).
Ci penseremo sopra, naturalmente. Intanto per ora è importante registrare che un’idea concreta esiste e, come ne è nata una, ne potrebbero nascere anche altre. Forse qualcosa in Italia si sta muovendo per cominciare a pensare al futuro con qualche lungimiranza.