CONTRIBUTO D’ACCESSO, SI COMINCIA A DISCUTERE
E’ iniziata da ieri, con un incontro di una Commissione comunale, la lunga stagione delle discussioni e valutazioni che porteranno alle tanto attese norme sulla tassa di entrata a Venezia, or chiamata “contributo d’accesso.” E’ iniziata con la presentazione in Commissione della bozza di ordinanza messa a punto dal’amministrazione. La ha presentata e illustrata l’assessore al Turismo Simone Venturini, coadiuvato dall’assessore al Patrimonio Michele Zuin. Per adesso siamo alle prime battute. Con molta modestia i due assessori hamnno sottolineato che si tratta di un provvedimento che non esiste in nessuna città del mondo e che sarà necessaria molta pazienza per arrivare a una forma definitiva. Unico punto fermo sembra essere la risposta alla domanda se sia corretto (o costituzionale, o opportuno o civile) imporre un pagamento per l’ingresso in una città, anche con molte previste eccezioni (visite a parenti, cure mediche, incontri di lavoro). A questa domanda la maggioranza in Comune risponde decisamente di sì, mentre altre posizioni sembrano più sfumate (il Pd, Gianfranco Bettin) e decisamente negativa è la risposta di Andrea Martini di “Tutta la città insieme”. Secondo Martini può essere giusto imporre l’obbligatorietà della prenotazione, ma essa dovrà essere gratuita. Un altro elemento interessante che sta emergendo dalla discussione è la necessità di arrivare, presto o tardi, a fissare dei numeri precisi: qual è il numero massimo degli ammessi? O (nella versione di Brugnaro) a quali quote scatterebbero i vari aumenti della tassa d’ingresso? E’ questo il vero nucleo del problema, e sarà lì che si capirà se la maggioranza di Brugnaro intende “regolare i flussi” come dichiara, o semplicemente “fare cassa” come accusano le opposizioni (e come all’autore di queste note sembra molto più probabile).