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ANCHE FIRENZE UMILIATA DALLA PUBBLICITA’

ANCHE FIRENZE UMILIATA DALLA PUBBLICITA’

Il Fatto Quotidiano di oggi 13 gennaio riporta un’immagine del magnifico, delicatissimo, armoniosissimo Ospedale degli Innocenti di Firenze (di Filippo Brunelleschi, 1436) deturpato da una serie di grandi immagini del logo dell’American Express, che si auto dichiara “Main Sponsor” di alcuni lavori di restauro. Non siamo dunque soli, noi di Venezia, nell’arte di deturpare le nostre opere d’arte coprendole di immensi teli pubblicitari. L’articolo del Fatto cita le recenti coperture della facciata di San Moisè e del ponte di Rialto; potremmo aggiungere la chiesa della Pietà o il ponte dei Sospiri che è rimasto per anni circondato da un immenso telo di cielo blu con il nome di qualche famelica ditta, credo di cosmetici. Ma leggendo l’articolo scopriamo che a Firenze, contrariamente che a Venezia, qualche senso di pudore è ancora rimasto: le scritte e i logo infatti sono stati solo proiettati sull’Ospedale alla fine di uno “spettacolo di luci”, e si può immaginare che siano spariti dopo di esso per rimanere solo nelle fotografie da inserire nelle pagine pubblicitarie dei vari sponsor. Noi a Venezia, invece, quei vergognosi teli ce li teniamo per anni, cosa che ha, come ricorda il Fatto, “pochi paragoni in Europa”. Qui sotto inserisco, dopo l’articolo del Fatto e un’immagine della Piazza della Santissima Annunziata con l’Ospedale degli Innocenti e alcuni pochi turisti che dai gradini di fronte si godono la bellezza e l’armonia delle linee create dal Brunelleschi.

Aggiungo qui sotto una foto della facciata di San Moisé questa mattina (14 gennaio 2022), evidentemente in attesa delle immagini di qualche influencer che reclamizzi una multinazionale. E accanto metto anche la vera facciata alla quale siamo abituati. Immagino che i due fratelli Fini che la finanziarono nel Seicento con 90.000 ducati per inserirvi i loro catafalchi con i loro busti non saranno tanto contenti… (Da wikipedia: La facciata fu realizzata nel 1668 grazie al finanziamento dei fratelli Vincenzo (30 000 ducati) e Girolamo Fini (60 000 ducati) che, secondo le loro volontà, furono effigiati su due busti posti sopra gli ingressi laterali. Il progetto è del padovano Alessandro Tremignon, fratello dell’allora parroco Andrea).

 

San Moise (Venice) 

 

 

 

 

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This Post Has 3 Comments
  1. Perchè non inoltrare questo articolo al Sindaco, alla Giunta
    alla Sovrintendenza che mi pare non si sia ai opposta, no? Grazie

  2. Non rispondono neppure, cara Giovanna. Per ottenere qualcosa occorre fare ricorsi legali e denunce, come fanno spesso Italia Nostra e altre associazioni.

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