STATO DEL MOSE: SIAMO ANCORA IN ALTO MARE
La Nuova Venezia di oggi 6 gennaio dedica due pagine a una panoramica sullo stato attuale del sistema Mose per l’eliminazione delle acque alte a Venezia. E il quadro è veramente deludente.
1. Ieri mattina la Piazza San Marco è stata inondata (come da foto qui sopra). La Piazza va sotto com marea superiore a 70 cm sul livello medio del mare, e ieri l’altezza è stata di 99 centimetri. Perché non si sono alzate le paratoie? Perché se si alzano ogni volta che la marea supera i 70 cm dovrebbero restare alzate troppo spesso, impedendo l’entrata e uscita delle navi che trasportano merci e passeggeri, provocando la sostanziale chiusura del porto di Venezia. Ma allora il Mose può evitare solo le acque alte eccezionali (sopra i 110 cm), che sono le più rare e la città resterebbe parzialmente allagata per decine di giorni ogni anno.
2. L’indagine sulle cerniere delle paratoie ha dato risultati preoccupanti, tanto che ne è stata proibita la divulgazione (non si sa con quale autorità). Intanto la ruggine continua ad avanzare.
2. Il bando per la manutenzione annuale del Mose non è ancora stato emanato. Si prevedono costi altissimi, di circa cento milioni di euro l’anno.
4. La dipendenza dei lavori dalla politica (che approva i progetti, nomina i dirigenti, affida gli appalti) ha fatto sì che dopo le condanne per corruzione e la nomina di vari commissari non ci sia ancora un dirigente generale a capo del progetto dopo la cacciata dell’ultimo, la dottoressa Cinzia Zincone. Intanto è stato chiuso per sempre l’antico Magistrato alle Acque (accusato di connivenza con il Consorzio costruttore) e l’opera è passata sotto il Provveditorato alle Opere Pubbliche, divisione del Ministero delle Infrastrutture.
5. Ma il Mose non è ancora stato completato. La fine dei lavori e il relativo collaudo sono adesso slittati al 2024.
Un quadro, come si vede, tutt’altro che lusinghiero per la reputazione del nostro Paese e dei suoi amministratori.