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CONDANNATI ALLE CROCIERE PER DECENNI

CONDANNATI ALLE CROCIERE PER DECENNI

Il governo italiano sta per fare un passo che condanna la città di Venezia a subire l’invasione di crociere e crocieristi almeno per alcuni decenni. Dopo tanto parlare e rimandare, durante la pandemia il governo Draghi ha preso una decisione semplicemente mortale: far costruire un gigantesco porto appena fuori dalla laguna per ospitare le grandi e grandissime navi da crociera del presente e del futuro. Fino ad ora avevamo sentito mille promesse e cancellazioni di promesse, decreti e controdecreti. Una parte ingente del popolo ha protestato in mille modi, la stampa internazionale ha denunciato il fenomeno. Ma l’Associazione delle Compagnie di Crociera sapeva il fatto suo. Si è perfino materialmente comprata un pezzo di Marittima attraverso la VTP (Venezia Terminal Passeggeri, le cui azioni le ha comprate dalla Regione e dal Porto). La protesta popolare era forte ma ambigua: in realtà il Comitato No Grandi Navi (che ha mobilitato memorabili manifestazioni) era un “Comitato Sì Grandi Navi Purché Non Dentro La Laguna”, ha anzi apertamente appoggiato un progetto di porto a Punta Sabbioni (ma comunque non avrebbe contato niente, come l’ex sindaco e presidente del Porto Paolo Costa ripeteva).
Con mossa rapida e di sorpresa, il governo Draghi è intervenuto sulla questione. Spinto da non si sa quali considerazioni (o quali poteri) nel luglio del 2021 ha imposto il suo volere: le grandi navi andranno fuori della laguna in un porto apposito, quelle inferiori a 25.000 tonnellate in Marittima (non si è neppure posto il problema di eliminare la sosta a Venezia). Tutti con un palmo di naso, ma con ancora qualche dubbio: hai voglia a costruire un porto! Ci vogliono centinaia di milioni e anni e anni di lavoro. Intanto tutto andrà avanti come prima, sotto il segno del “provvisorio” che poi diventa definitivo.
Ma non è stato così. Il governo, attraverso l’Autorità del Sistema Portuale dell’Adriatico Settentrionale, ha emanato un bando per la costruzione del porto d’alto mare per grandi navi da crociera a Venezia. Il 31 dicembre il bando scadeva e ora i giornali riferiscono: sono arrivate ben undici risposte. Adesso il governo le esaminerà ed entro il 30 giugno del 2023 sceglierà l’offerta che riterrà migliore. Questo significa che, pur con i noti problemi italiani, il porto si farà e, una volta fatto, che le grandi navi ci verranno e continueranno a venirci. Decine di migliaia di passeggeri al giorno, con punte per ora impensabili, dovranno salire e scendere a Venezia; dovranno essere trasportati in città con chissà quanti e quali lancioni, taxi e motonavi assieme ai loro bagagli e alle attrezzature navali necessarie. Compreranno gli animaletti di finto Murano e le maschere di carnevale dei mille negozietti che stanno per risorgere; prenderanno birre e caffè nei plateatici sempre più estesi; cacceranno dall’economia veneziana quel poco che rimane di non legato al turismo.
Un passo rapido e inaspettato, che sigilla un destino fatale per la città e per il suo territorio.
(L’articolo che segue è dal Corriere del Veneto di domenica 2 gennaio 2021).

 

 

 

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