PALMA DE MAIORCA IMPONE UN LIMITE ALLE NAVI DA CROCIERA
Un articolo sul Guardian di ieri 27 dicembre informa che l’amministrazione di Palma de Maiorca, dopo le pressioni di 25 associazioni locali, ha deciso di porre un limite al numero di navi da crociera che può ospitare. Il numero pare ancora altissimo, ma si tratta di un inizio e di un esempio che forse altri porti come quello di Venezia potranno seguire. Per ora Maiorca ospiterà non più di tre navi al giorno, inclusa una da 5.000 passeggeri, abbassando di circa il 13% il numero di passeggeri in arrivo. Fino ad oggi arrivavano circa 2,6 milioni di turisti l’anno, numero molto simile a quello di Venezia che si aggirava sui 2,4 milioni prima della pandemia. Anche a Maiorca i gestori delle crociere citavano i posti di lavoro del settore (a loro avviso circa 5.500) e il volume d’affari generato da quel tipo di turismo. Ma gli abitanti dell’sola obiettavano, secondo le parole del Guardian, che “L’eccesso di turisti svaluta il nostro partimonio storico e culturale convertendo lo spazio urbano in un a specie di parco tematico per visitatori e degradando l’esperienza della visita per gli altri turisti”. L’articolo cita altre località nelle quali simili limitazioni sono state imposte, Dubrovnik in Croazia e Aalborg in Danimarca, alle quali si può aggiungere l’sola di Key West nel sud della Florida. Forse si avvicina il giorno in cui anche le tante associazioni veneziane che protestano contro le navi da crociera saranno ascoltate; ma per ora qui a Venezia stiamo solo spendendo centinaia di milioni di euro per escavare orrendi canali nella laguna per lasciarle passare sempre più frequenti e sempre più grandi.
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