LA BASILICA COME ESEMPIO DELLA NOSTRA BUROCRAZIA
Sembra che oggi stesso, 24 agosto, siano iniziati i lavori per proteggere “temporaneamente” la Basilica di San Marco dalle acque alte, in attesa che entri in funzone il Mose, il quale comunque resterà chiuso con maree inferiori a 110 cm., una quota che inonderà la Basilica (e parte della Piazza) se non si provvede in altro modo. Ma allora la soluzione è tutt’altro che temporanea? No, perché c’è in gioco l’altra soluzione “definitiva”, quella di isolare dalle maree la Piazza e le adiacenze, ma è una soluzione che richiede più tempo e più processsi di approvazione, perciò non si sa quando sarà realizzata.
E’ così che le cose funzionano in Italia.
Intnto ecco due brevi articoli sulla stampa locale di oggi. Uno, dalla Nuova Venezia, ricostruisce le kafkiane vicende del progetto “temporaneo”: approvazione, ripensamento, revisione e correzione, bocciatura della correzione, emergenza, corsa ai ripari frettolosa. Tre anni persi, mentre i marmi della Basilica andavano sotto più volte al mese e continuavano a sgretolarsi.
L’altro, del Gazzettino, racconta l’arrivo dei primi materiali di lavoro nella giornata di ieri. Chissà se adesso si comincerà e se si potrà andare avanti.
Il giro lungo di Checco Canal
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno.
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