VENEZIA AI VENEZIANI.. MA SIAMO SICURI?
Tutti i politici veneziani e tutti o quasi i grandi imprenditori locali stanno chiedendo a gran voce che Venezia e la sua laguna siano “gestite dai veneziani”. Non vogliono interferenze dei poteri centrali o comunque non locali, e a prima vista hanno ragione: i territori devono essere gestiti da coloro che ci vivono, non da forestieri che rispondono ad altri interessi. Ma purtroppo anche i poteri locali sono soggetti a pressioni elettorali, e spesso si tratta di pressioni fortissime, in grado di determinare scelte orientate più verso vantaggi immediati e privati che al bene pubblico a lunga scadenza. A Venezia l’invasione del turismo di massa, il proliferare delle “locazioni turistche”, il calo dei residenti, la crescita dei negozi di ricordini e delle bancarelle, l’arrivo delle grandi navi da crociera sono solo una piccola parte del degrado dovuto al prevalere di interessi locali. Solo l’intervento dell’Unesco ha potuto rendere nota al mondo la difficile situazione della città. E forse solo un potere centrale capace di riflettere sul futuro e sui veri valori culturali può resistere con efficacia alle pressioni elettorali generate da chi ricava guadagni consistenti e immediati dallo sfruttamento dei beni comuni.
Il giro lungo di Checco Canal
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno.
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