APRE L’ALBERGO ALLA EX CA’ DI DIO
Ci siamo arrivati. Dopo anni di lavori a pochi passi da casa mia sta per aprire l’albergo in quella che era stata la casa di riposo della Ca’ di Dio. Io stesso ci ero entrato, una decina di anni fa, per farmi un’idea delle tariffe per gli anziani, nel caso dovessi averne bisogno. Allora erano circa tremila euro al mese, un po’ altine per una pensione media ma forse raggiungibili con qualche aiuto. Le stanze erano tutte indipendenti, con una cucinetta e alcune sale comuni. Si poteva pensarci.
L’edificio, di lontana origine duecentesca, era servito da casa di diposo fin dai tempi della Serenissima. Con la caduta della Repubblica era entrato tra i beni dell’IRE (Istituzioni di Ricovero e di Educazione, ente estinto dal 2020 e diventato IPAV, Istituzioni Pubbliche di Assistenza Veneziane), assieme a molti altri beni che il governo Veneziano aveva dedicato a scopi pubblici o benefici. Ancora oggi l’IRE-IPAV gestisce varie case di riposo, tra le quali quella di San Lorenzo (non lontana dalla Ca’ di Dio) e quella, anch’essa oggi dismessa, dell’Ospedaletto a San Giovanni e Paolo. L’IRE aveva avuto il buon senso di non vendere la preziosa Ca’ di Dio, ma di darla solamente in affitto per uso alberghiero. Ha vinto la gara una catena di residenze di lusso chiamata V Retreats, che gestisce altre strutture simili a Roma, Mazzarò e Taormina (il loro sito le chiama “dimore di charme in località esclusive). Il costo dell’affitto è di oltre centomila euro al mese (esattamente un milione e 350 mila l’anno per ventisette anni, secondo quanto riporta il Corriere del Veneto). Ci si consola almeno al pensiero che quei fondi presumibilmente andranno a sostenere le altre iniziative benefiche dell’IPAV che si trovavano e si trovano in difficoltà finanziarie. Tra esse sono le case di riposo di San Lorenzo, di San Giobbe, delle Zitelle e quella di Santa Maria dei Battuti a Mestre.
Ma l’evento segna un altro passo fondamentale nella trasformazione di Venezia da città abitata a centro turistico e alberghiero. Sempre più difficile diventa disegnare o anche soltanto sognare il ritorno dei residenti, l’uscita dalla monocultura turistica, la nascita di aziende e iniziative economiche che potrebbero sostenere e arricchire i residenti. Nel frattempo, non dimentichiamolo, lo stato italiano e la città di Venezia stanno spendendo 157 milioni di euro per creare nuovi ormeggi (provvisori) per le grandi navi da crociera e per ulteriormente scavare i fondali della laguna per farle passare.
Il nuovo albergo sarà costosissimo, di quel “turismo di lusso” che dovrebbe giustificare tutto e tutti, compreso ogni genere di scempi. Avrà sessantasei camere di cui cinquantasette chiamate “suites” (propriamente una suite è composta da più di una stanza), alcune con vista laguna, altre con vista canale, altre ancora con vista cortile. Le camere costeranno da cinquecento a duemila euro a notte, escluse le suite di lusso che arriveranno a quattromila. Già da ora, a quanto riferisce il Corriere del Veneto nell’articolo qui sotto, si può prenotare una “suite con altana privata” per una settimana al costo di 28.130 euro. Quanto ai veneziani anziani, dovranno chiedere ai loro figli e figlie trasferiti a Mestre e Zelarino di tenerli in casa ancora qualche breve tempo, fino a quando arriverà il momento di andarsene per sempre.
(Nella mia foto qui sotto, il lato dell’edificio lungo il canale, con i caratteristici camini).
Il giro lungo di Checco Canal
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno.
Compratelo qui o leggetelo qui con molte più illustrazioni.
Leggete qui una recensione sul “Gazzettino” di Venezia
Tutte queste notizie (Ormeggi a Marghera e vendita casa di riposo storica) ci scoraggiamo e danno un gusto colpo Isi sognatori come me che
Insistono nel voler vedere una rinascita vera, reale e concreta di Venezia attraverso il ribaltamento della mono cultura cieca e ingorda. Di questo passo tra qualche diecina di anni Venexia sarà inservibile e poco interessante. Meglio un bel
Piano decennale per fark rinascere Pit com accorgimenti attenti aggiornati. Sarà una vecchia signora che attirerà sempre, sempre, sempre!
Se non possibile ribaltare quella monocoltura potremo sempre ribaltare i cervelli. O no?