SPAZI RADDOPPIATI PER LE BANCARELLE
Le bancarelle di paccottiglia sono uno dei più pesanti orrori generati dal turismo di massa. Sulle rive accanto a Piazza San Marco creano delle vere e proprie muraglie, impedendo la vista del panorana lagunare, togliendo ogni poesia a tutta la parte monumentale della città, involgarendo strade e canali, campi e ponti con l’esibizione di oggettini di plastica mal disegnati e mal esposti, di magliette, collanine, cappellini, borsette della peggiore qualità.
Pensate che l’amministrazione comunale si stia dando da fare per ridurre il fenomeno? Che ci tenga a mantenere intatta almeno una parte dell’incomparabile purezza delle sue linee e dei suoi panorami?
Non lo facevano le amministrazioni precedenti (salvo una, credo quella di Cacciari, che a grande fatica era riuscita a ridurre in piccolissima parte quell’ingombro). Ma quella attuale ha deciso che si tratta comnque di una forma di economia o di commercio e che va salvaguardata e anzi incentivata.
Perciò adesso l’amministrazione ha preparato un nuovo “Regolamento” per le bancarelle, il quale verrà approvato dalla giunta e poi dal Consiglio Comunale entro una quindicina di giorni (con un procedimento che un giornale definisce “un po’ irrituale”, si veda l’articolo qui sotto). Con esso la superficie concessa verrà non solo confermata, ma più che raddoppiata! Le lunghezze dei banchetti verranno portate da un metro a due metri e mezzo. La muraglia diventerà sempre più impenetrabile, la città sempre più svilita e imbruttita. E’ questa la politica del sindaco Brugnaro, eletto com’è noto con i voti dei residenti della terraferma (nella Venezia insulare il ballottaggio era andato in favore del suo rivale). Si tratta di un’anticipazione di quella che sarà la politica di “gestione del turismo” che il sindaco ha in animo di attuare nei prossimi anni.
Ma allora i venditori ambulanti dovrebbero essere privati delle loro fonti di sostegno? No, non èquesto che si chiede. Ma in quasi tutte le altre città esistono delle zone in cui i turisti possono andare a comprarsi i ricordini, e non sono davanti alle porte delle chiese o nei marciapiedi delle strade principali. Penso per esempio ad Amsterdam, dove si va anche volentieri a visitare quel mercatino, perché accanto alle sciocchezze si trovano anche oggetti di una certa qualità. Ma chiedere all’attuale amministrazione di Venezia di comportarsi in modo razionale è certamente chiedere troppo.
Il giro lungo di Checco Canal
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno.
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