SI PREPARA LA VENEZIA DEL FUTURO
Con una certa amarezza vi propongo la foto di uno dei tratti a me più familiari della riva della Ca’ di Dio. Adesso che il virus sta tenendo lontane le masse di turisti, molti albergatori approfittano della circostanza per rinnovare le loro strutture, utilizzando sia i “ristori” dovuti per la perdita di giro d’affari sia le eccezionali condizioni di rimborso delle spese sostenute. In tal modo la chiusura per lavori, che in tempi normali sarebbe stata una forte spesa, viene in buona parte coperta. Venezia si prepara così al ritorno alla normalità: non approfittando della pausa per ripensare la poopria politica turistica ma usandola per continuare con migliori strutture e maggiori profitti. Nella foto vedete l’albergo Gabrielli Sandwirth coperto d’impalcature per il restauro, con sullo sfondo la bellissima Ca’ di Dio, centro di riposo per anziani fin dal Settecento, appena “restaurata” per adattarla a uso alberghiero. Ne è proprieria la benemerita IRE (Istituti di Ricovero ed Educazione), che ha finito per arrendersi alla tendenza imperante e per affittare la struttura a una compagnia alberghiera internazionale.
Queste lamentazioni sembrano anche a me ormai ripetitive e infruttuose e mi fanno ricordare le calde e insistenti proteste sollevate tra i gondolieri e barcaroli veneziani attorno all’anno 1884, quando furono introdotti i primi “vapori” (allora distinti in vaporoni e vaporetti) sulla laguna. Vi copio qui sotto una parte di quelle proteste, che trovo in un libro pubblicato nel centenario di quell’introduzione (1984) dall’ACTV ex ACNIL con un bellissimo testo di Alvise Zorzi. E nel rivederlo ho avuto la piacevole sorpresa di constatare che le didascalie delle numerose (e meravigliose) illustrazioni sono del nostro amico Lucio Angelini, che all’epoca doveva essere un intraprendente ventenne che voleva diventare scrittore, come poi riuscì a fare con ottimo successo.
Il giro lungo di Checco Canal
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno.
Compratelo qui o leggetelo qui con molte più illustrazioni.
Leggete qui una recensione sul “Gazzettino” di Venezia
Grazie per la citazione, in realtà non ho avuto alcun successo, se non come alpinista della domenica:-)