VENEZIA LIBERATA – MA PER POCO
Ciò che non ha fatto il buon senso ora lo fa la pandemia. La trasformazione delle case dei veneziani in “locazioni turistiche” è cessata d’improvviso e sta anzi retrocedendo. Lo registra un articolo di Vera Mantengoli sulla Nuova Venezia di domenica 31 ottobre. Già tremila (dei più di seimila) appartamenti in offerta su airbnb sono stati ritirati. Ciò potrebbe far sperare in un recupero della residenzialità; ma naturalmente è molto più probabile che si tratti in un fenomeno provvisorio, in attesa che ritornino le masse di turisti. Per evitare la fine di Venezia come città abitata occorrerebbero delle azioni legislative, come è avvenuto in quasi tutte le grandi città turistiche del mondo; ma a Venezia non se ne è parlato e con l’attuale amministrazione certamente non se ne parlerà.
Per gli amici non veneziani riporto qui, subito dopo l’articolo sulla Nuova Venezia, alcuni dei commenti inseriti dagli abitanti sul sito web del giornale (dal quale riprendo l’immagine qui sopra), commenti che ben riflettono gli umori dei pochi veneziani rimasti.
Ed ecco alcuni commenti (trovate gli originali cliccando qui):
gioscar
Non è certamente la fine del mondo, questa pandemia passerà, come sono passate le altre ben più tragiche, e tutto ritornerà come prima, con migliaia di turisti che invadono le calli e appartamenti trasformati come ora in bread and brekfast. Sono concorde che non si tornerà più indietro, la città è stata svuotata e oggi ci rendiamo conto che la primaria ricchezza erano proprio quelle migliaia che sono emigrati in terraferma e che non ritorneranno mai più, quindi inutile versare lacrime di coccodrillo, Venezia resta sempre la gallina dalle uova d’oro, e non credo che il “sacrificio” per tenere chiuso qualche mese sia deleterio considerati tutti gli anni che hanno permesso a tutti di arricchirsi.
utente12630
Dubito che Venezia torni a essere città residenziale. Per molte ragioni, a partire dalla vetustà degli immobili, bisognosi di costanti e costose cure e privi di quei comfort, come l’ascensore e, ovviamente, il garage, ai quali ben pochi sanno rinunciare. Al costo dell’affitto va sommato necessariamente quello per l’autorimessa, impegnativo anche se al Tronchetto, e delle costose bollette. Molti appartamenti hanno ampie metrature, soffitti alti, serramenti datati e scarsa coibentazione. E tutti soffrono per le conseguenze dell’umidità di risalita. Poi occorre tener conto della fatica necessaria solo per far la spesa, a piedi, su e giù per ponti e scale, dei prezzi maggiorati rispetto alla terraferma e del tempo che si perde. L’antichità e la singolarità di una città che sorge dall’acqua hanno un indubbio fascino che il turista apprezza ma solo perché il suo soggiorno dura poco.
Barnaba Scalabrin
Eh si….vuoi mettere vivere a millepertiche?
utente13450
è vero che molti proprietari di case affittano a anno o addirittura a mese, ma comunque è un inizio. sarebbe una cosa meravigliosa se la città tornasse a ripopolarsi, anche da non veneziani. spero che airb&b fallisca e si tolga da mezzo: ha distrutto moltissime città (venezia, barcellona, dubrovnik, e via dicendo) speculando su case che avrebbero dovuto essere per residenti. ma non solo loro; vedi agenzie come VolkersEngels che spingono i cittadini a “mettere a reddito” le proprie case. apprezzo molto fairb&b che fa un lavoro onesto.
lagiunela
Affittare ai residenti ? magari, li tengono vuoti in attesa di tempi migliori.
Il giro lungo di Checco Canal
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno.
Compratelo qui o leggetelo qui con molte più illustrazioni.
Leggete qui una recensione sul “Gazzettino” di Venezia