LA CIVILTA’ OCCIDENTALE SCRICCHIOLA E GEME
Mi dispiace, ma per quanto io sia innamorato della nostra civiltà occidentale, e felicissimo di appartenerle, questa volta non posso che constatare quanto siamo stati trasandati e colpevolmente inattivi di fronte all’epidemia del Covis-19. Lo avevo notato da moltissimo tempo e lamentato in molte discussioni con i miei conoscenti, ma adesso un articolo di Maurizio Molinari sulla Repubblica di oggi mi spinge a sottolineare la cosa anche con un post su questo sito. Riporto qui sotto l’articolo di Molinari (sperando che si possa leggere bene), del quale sottolineo qui solo due considerazioni. Primo, il successo della Corea del Sud nella battaglia contro il virus si è fondato su pochi elementi, dei quali due sono fondamentali e sono stati del tutto trascurati da noi: “centri di test separati dalle strutture sanitarie” e “quarantene dei contagiati in località designate.” Sono due cose che da sempre mi sono sembrate necessarie e non capisco perché i nostri virologi non si sono impuntati per ottenerle a qualsiasi costo e i nostri politici non si sono affannati a realizzarle. Intanto la Corea del Sud, 50 milioni di abitanti, le ha messe in opera e ha avuto solo 25 mila contagi contro i 300 mila e rotti dell’Italia. E secondo, Taiwan, con 24 milioni di abitanti, ha avuto solo 535 contagi e 7 vittime grazie a “un metodo aggressivo di test e isolamento dei contagiati”. Eppure né Taiwan né la Corea del Sud si possono dire stati poco democratici.
Se io, più o meno ottantenne, mi scopro colpito da febbre e mal di gola, che cosa faccio? Devo restarmene in casa a infettare anche i miei familiari? Devo chiamare un medico di famiglia che non verrà mai a visitarmi finché non sarò in fin di vita, e anche allora mi manderà solo a passare qualche ultimo giorno di atroce intubazione dalle parti di San Michele?
Sono domande urgenti e dolorose, che mi fanno fortemente rivedere il mio entusiasmo di membro della civiltà occidentale.
Il giro lungo di Checco Canal
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno.
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