BARETTA, COME PREVISTO, VUOLE LE CROCIERE
Se fosse rimasto qualche dubbio sulla posizione di Pier Paolo Baretta, candidato sindaco per il Pd e liste collegate, riguardo alle navi da crociera, Baretta stesso lo ha dissipato dichiarando la sua posizione di totale sostegno al ritorno delle grandi navi in laguna. La motivazione, ovviamente, è la conservazione dei “posti di lavoro”, secondo la vecchia consuetudine dei sindacalisti industriali quale è Baretta, sempre miopi di fronte ai problemi di inquinamento e sanità degli stessi lavoratori. Invece di esigere una riconversione del porto capace di salvaguardare i posti di lavoro realmente produttivi e di crearne di nuovi e più solidi, l’ex sindacalista Baretta si limita a restare a tutti i costi attaccato all’esistente anche se precario e dannoso per persone e ambiente. Di questo passo l’Italia non cambierà mai; sarà anzi sempre più ridotta a livelli di povertà e dipendenza dalle potenze più lungimiranti come la Germania.
Per noi veneziani purtroppo la candidatura di Baretta significa dover scegliere tra il male peggiore (rielezione di Brugnaro) e quello appena un poco minore (votare per Baretta). E’ vero che un po’ meno peggio è già qualcosa, ma dagli abitanti di una città colta e civile si poteva sperare una scelta più intelligente (che oggi esiste ma è limitata a poche liste senza speranza di successo).
Trovate qui sotto l’articolo della Nuova Venezia che suona la campana a morto per i movimenti anti-crociere.
Il giro lungo di Checco Canal
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno.
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Leggete qui una recensione sul “Gazzettino” di Venezia
Una domanda: se le “poche” liste che propongono una scelta asseritamente intelligente non hanno nessuna speranza di successo secondo lei che cosa significa?
Che gli elettori non sono intelligenti?
E un’osservazione: le “poche” liste non le sembra che siano troppe in realtà? Abbiamo almeno due candidati sindaco (con 3 liste sottese) che sono ideologicamente e politicamente sovrapponibili. Se avessero presentato un unico candidato avrebbero costituito un blocco autorevole, certo non in grado di competere per Ca’ Farsetti ma certamente avrebbero avuto un peso e un’autorevolezza maggiori. Non ritiene che almeno da questo punto di vista non siano stati poi così intelligenti?
Grazie per il suo commento. Rispondo: 1) No, non credo siano poco intelligenti. Credo che il calcolo dei (legittimi) interessi economici la vinca sui valori culturali e ambientali. e “) Sì, credo anch’io che le liste siano troppe. La capacità di unirsi avrebbe prodotto, se non il risultato che io desidero, almeno una maggiore chiarezza.