MA QUESTO BARETTA CHE VENEZIA VUOLE?
Presento qui la mia impressione personale, purtroppo pessimistica, sulle imminenti elezioni amministrative del comune di Venezia. L’unica lista che ha qualche possibilità di battere Brugnaro è, naturalmente, quella che fa capo al Pd e a Baretta, attorno alla quale si sono radunate molte listarelle della sinistra. Ma ho letto oggi l’intervista di Baretta con la Repubblica (che vi riporto qui sotto), e sono più deluso di prima. Il senso che ricavo dall’intervista è: se vince Baretta si andrà avanti come prima, con altri nomi e altre etichette, ma nessun cambiamento di fondo. Turisti come prima, Marghera, crociere, residentii come prima – solo qualche virgola spostata. Baretta non dirà
mai: numero chiuso per i turisti, via le grandi navi da Venezia, riconversione totale di Marghera. Sarà come altri sindaci Pd, come Cacciari, Costa, Orsoni, che hanno portato al degrado di oggi. Peccato, perché tra i suoi sostenitori vedo nomi di persone che stimo e apprezzo. Ma nessuno osa mettersi contro la macchina del partito e le grandi categorie che si nutrono del disastro: gli esercenti di bar e ristoranti, i proprietari di locazioni turistiche, i bancarellari, le lavanderie di lenzuola e tovaglie, i trasportatori, i portabagagli, i gondolieri e i tassisti.
Ci sono poi le liste indipendenti, come Tutta la città insieme! (capeggiata da Andrea Martini) e Terra e acqua (con Marco Gasparinetti e il suo Gruppo 25 aprile). Non credo abbiano nessuna chance di vincere. Ma in un ballottaggio si schiererebbero per Baretta, che è comunque meno peggio di Brugnaro. Perciò la mia strategia sarà: al primo turno votare per Martini (che preferisco a Gasparinetti perché è più esplicito, o meno reticente, sulla questione del turismo), sperando che abbia molti voti e di conseguenza più forza nel consiglio comunale di Baretta. Altre strade non vedo. Quanto all’astenermi, non ci penso affatto: significherebbe lasciare che siano gli altri a decidere.
Sarei grato a voi amici che avete letto fino a qua se inseriste qualche commento anche a uso degli altri lettori (questi post son letti da 500-700 persone a settimana). Vi invito a commentare sulla pagina fb, che è più visibile del mio blog.
Il giro lungo di Checco Canal
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno.
Compratelo qui o leggetelo qui con molte più illustrazioni.
Leggete qui una recensione sul “Gazzettino” di Venezia
I timori che esprimi sono sacrosanti. Anche io voterò Martini perché esprime una visione della città diversa capace di ripartire dai suoi abitanti.
Concordo con Lunapoppi. Il fatto è che molti, troppi, non comprendono l’opportunità che offre il sistema a doppio turno, dove il voto non mai inutile ma consente di condizionare il programma dei contendenti al ballottaggio. Discorso a parte per le liste di disturbo che presentano finti candidati che poi, al ballottaggio, fanno il salto della quaglia tradendo gli elettori (vedi Gasparinetti e il suo precedente 5 anni fa con Casson). Martini ha un ottimo programma, per me il migliore, nato dal lavoro appassionato di un centinaio di di persone competenti e/o esperte che hanno costituito circa 10 commissioni di lavoro, presentato in conferenze stampa riportate dai giornali che, ahimè, quasi nessuno legge. Si è trattato di un esempio straordinario di “democrazia sorgiva” che andrebbe studiata. Auguri!!
Concordo nell’analisi e nei suggerimenti di Lanapoppi.
Votare una vera Lista civica come quella di Martini, non vuol dire disperdere il voto. Vuol dire combattere per togliere la maggioranza al primo turno a Brugnaro!
Al ballottaggio saremo uniti, senza cambi di strada come è successo da parte di alcuni purtroppo 5 anni fa.
Più voti avrà la Lista del polo civico di Martini, più ci sarà nella compagine di sinistra la partecipazione delle vere idee democratiche e della vera difesa della città insulare e di terraferma.
Grazie Franca, Giorgio e Pierandrea. Mi sembra che Martini e la sua lista si stiano dando molto da fare e speriamo che ottengano un buon risultato al primo voto. Vorrei vederli un po’ più espliciti sul problema del turismo e delle locazioni turistiche. Non hanno ancora avuto il coraggio di menzionare esplicitamene le misure che vorrebbero adottare: per esempio, limitare i gruppi organizzati di escursionisti e imporre un massimo di giorni annuali per gli affitti turistici. Capisco che questo potrebbe alienare qualche simpatizzante; ma sono convinto che in cambio attirerebbe moltissime persone che ritengono la presente situazione del tutto insopportabile.
Concordo con Lanapoppi …io
Voterò per l’amico Martini che ho sostenuto e sostengo dalla prima ora….Baretta non mi convince e risulta ai più addirittura quasi sconosciuto nella sua stessa città….