VENEZIA, GLI SPECULATORI SI ARROCCANO E SI DIFENDONO
Sarà sempre più difficile riportare Venezia dalla condizione di parco turistico a quella di città abitata e vissuta. La trasformazione in Grande Albergo Diffuso che ha avuto luogo negli ultimi cinque anni si è ormai consolidata, tanto che la sola Airbnb (società privata che è la piattaforma principale degli appartamenti in affitto turistico) pubblicizza ufficialmente quasi NOVEMILA appartamenti a Venezia (su cinquantamila abitanti). Come spingere i proprietari a rinunciare a ingenti guadagni solo per proteggere dei valori impalpabili come la qualità della vita dei residenti o, peggio ancora, la storia, la bellezza o addirittura l’incanto della città?
Adesso l’invadenza turistica si consolida e rafforza attraverso un’inattesa iniziativa della stessa Airbnb, iniziativa che dà la misura del potere economico e politico di quella società. Essa ha infatti creato un fondo di 250 milioni di euro per rimborsare parzialmente le perdite subite a causa del coronavirus dai proprietari di appartamenti in locazione turistica, fornendo loro un rimborso pari a un quarto dei ricavi perduti. L’articolo del Gazzettino di sabato 13 giugno riportato qui sotto fornisce i dettagli dell’operazione. Non mi è ancora chiaro se e fino a che punto il “rimborso” sia cumulabile con gli aiuti offerti dal governo italiano agli operatori turistici e albergatori.
Trovate qui le istruzioni di airbnb ai proprietari di appartamenti per l’ottenimento dei fondi.
Il giro lungo di Checco Canal
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno.
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