TURISMO, COMINCIAMO A PENSARCI
Non posso, naturalmente, rivolgermi al sindaco Brugnaro e ai suoi seguaci, focosi sostenitori della drogata economia turistica, invocatori di altre navi da crociera, di altri plateatici, altre bancarelle, altri bnb, altro moto ondoso, altro inquinamento. Mi rivolgo però a tutti gli altri: a Monica Sambo del Pd, a Giovanni Andrea Martini candidato sindaco, a Giampietro Pizzo di Venezia Cambia, al variopinto Comitato No Grandi Navi, ai ragazzi del Morion e ai loro quarantenni (Tommaso Cacciari) e settantennj (Armando Danella) sostenitori. Prima che le invasioni ricomincino, proviamo a vedere come si possa evitarle. Quale può essere un progetto concreto, attorno al quale tutte le forze responsabili e preoccupate possano unirsi per raggiungere risultati reali?
Un progetto esiste già, abbastanza dettagliato e preciso. Lo ha avanzato nel 2016 la sezione di Venezia di Italia Nostra, che lo ha presentato alle audizioni del consiglio comunale nel novembre di quell’anno e più volte riproposto sul suo sito italianostravenezia.org. È un piano graduale e reversibile, per usare parole ben note agli amministratori del nostro territorio. Propone di mirare, come punto d’arrivo, a 38.000 turisti al giorno di media, ossia 14 milioni l’anno invece degli attuali 30 o 31 (e invece dei 7 milioni ritenuti il massimo sostenibile da un famoso studio di Paolo Costa e Jan van der Borg, 1988).
Riferisco qui solo i primi due passi che il progetto propone: agire sui gruppi organizzati di escursionisti d’un giorno (portandoli a un massimo di 10.000 presenze giornaliere) e limitare le licenze di bnb a un massimo di 60 giorni l’anno (come fanno ormai moltissime città del mondo).
Le forze che ho nominato qui sopra e tante altre che sono attive in città potrebbero e forse dovrebbero iniziare una discussione attorno a quel testo, modificarlo dove occorre e farne una bandiera attorno alla quale raccogliere le forze in modo unitario. Ne saranno capaci? Ne avranno la voglia? Lo vedremo nei prossimi giorni.
Leggete qui la proposta di Italia Nostra.
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