ISPEZIONE UNESCO, SI TIRANO LE SOMME
E’ terminata ieri la visita dei commissari Unesco che devono valutare se la Venezia e Laguna siano state gestite con le precauzioni dovute a un sito Patrimonio dell’Umanità. La domanda è: sindaco di Venezia, governo nazionale, autorità locali saranno riusciti a mascherare il grave stato di degrado in cui versa il territorio? La perdita di residenza e di vita locale, la svendita al turismo, la trasformazione in parco a pagamento, il pericolo e l’orrore della grandi navi, l’inquinamento, il moto ondoso che distrugge rive ed edifici, la venalità che tutto deforma e tutto distrugge? Come ben scrive Vitucci sulla Nuova Venezia, i Commissari sono arrivati nel momento sbagliato: pochissimi turisti, acque solo molto basse, negozi di paccottiglia chiusi (con proprietari alle Canarie), strade sgombre, vaporetti accessibili. Sono stati scarrozzati dal Comune e dal Consorzio Venezia Nuova su meravigliosi taxi acquei, hanno parlato con il Porto, con i politici, con gli operatori economici e per solo un’ora hanno ascoltato le associazioni (senza poter fare domande o approfondire nulla).
Però non sono ciechi. Alcune cose le hanno viste. Studieranno i dossier che abbiamo loro consegnato. E certo hanno capito quale sia la situazione. Però, hanno già detto con rammarico, non potranno farci niente. “Purtroppo”, ha detto in pubblico e a voce alta il capo della delegazione Bernhard Furrer (ero presente anch’io, l’ho sentito con le mie orecchie e ho sentito la nota di profondo rammarico nella sua voce), “noi possiamo solo riferire quello che abbiamo visto. Ma non decidere. La decisione” ha continuato scandendo le parole, “è politica”. E lo ha ripetuto, quasi a prepararci al verdetto: “Non saremo noi commissari a decidere. Saranno i politici.”
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno. Compratelo qui o leggetelo qui con molte più illustrazioni. Leggete qui una recensione sul “Gazzettino” di Venezia.