UNESCO, LE AUTORITA’ NEUTRE NON ESISTONO?
I tre commissari del Centro per i Patrimoni dell’Umanità (WHC)si chiamano Bernhard Furrer (non Führer, come ha sistematicamente pronunciato il delegato del Sindaco, imbarazzando tutta la platea durante le audizioni del 27 gennaio; il prof. Furrer rappresenta la Icomos, agenzia dell’Unesco, International Council on Monuments and Sites), Réka Viragos del WHC e Tobias Salathé (per la Convenzione di Ramsar sulle zone umide). In ogni passo sono accompagnati, tanto per sicurezza, da due rappresentanti del governo italiano: Massimo Riccardo (ambasciatore italiano all’Unesco) e Pia Pietrangeli (direttrice dell’ufficio Unesco del Ministero della Cultura). Questi “accompagnatori” hanno evidentemente il compito di dimostrare che il governo italiano non è “inadempiente”, insomma che a Venezia tutto va bene e non c’è motivo di dichiararla “a rischio” come Patrimonio dell’Umanità. Si vede facilmente a quanta pressione siano sottoposti i commissari. I quali però avevano a mio avviso il preciso dovere di informarsi su quali siano le associazioni di cittadini che si oppongono al presente stato di cose; avevano il dovere di contattare le associazioni e di farsi dare i nomi di altri interlocutori. Non dovevano prestarsi a seguire passivamente l’agenda dettata dal sindaco di Venezia, che evidentemente è parte interessata nel processo (anzi, ne è l’imputato!).
Il primo giorno si è iniziato il lavaggio del cervello mostrando un video con l’acqua alta del 12 novembre, lamentando che la mancanza di fondi non abbia ancora permesso di finire il provvidenziale Mose (non credo si sia parlato dei processi, del presidente della Regione Galan e di Mazzacurati). Ma il governo italiano sta facendo ogni sforzo per finire il Mose al più presto! Abbiamo bisogno di 150 milioni l’anno, dichiara il sindaco; vedete come ci stiamo dando da fare? (Chissà se ha avuto cinque minuti di tempo come le associazioni?).
Poi grande tirata sui motori elettrici in laguna (Adriana Spessotto): ci stiamo pensando! Provvederemo! Il governo nazionale ci ha bocciato, ma “tenteremo altre strade” (cito dal Gazzettino del 27 gennaio). Sul turismo parla l’assessore De Martin: li stiamo contando! Ci riusciremo! Abbiamo sperimentato i tornelli! Un commissario si informa sulle affittanze
turistiche. Non si può fare niente, risponde l’assessore, ci sono leggi nazionali! (Ma un commissario osserva: siete gli unici in Europa che non fanno niente per limitare il fenomeno).
Nel pomeriggio è stato il turno delle associazioni, diluite in mezzo agli operatori economici come ho descritto nel post di ieri.
Ieri 28 gennaio i commissari hanno ascoltato per tutta la mattina le perorazioni e difese dei responsabili della gestione del territorio (e dei suoi malanni). Una parata impressionante di autorità che hanno sciorinato descrizioni di interventi in “difesa” del territorio. Ricopio qui la lista, dal sito del Comune di Venezia:
Al tavolo, oltre al sindaco di Venezia e della Città Metropolitana di Venezia, Luigi Brugnaro, c’erano i rappresentanti degli enti che compongono il Comitato di pilotaggio, ovvero la Regione Veneto, la provincia di Padova, i comuni di Campagna Lupia, Cavallino Treporti, Chioggia, Codevigo, Jesolo, Mira, Musile di Piave e Quarto d’Altino, il Mibac, il Segretariato regionale Mibac, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, la Soprintendenza Area Metropolitana di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, la Soprintendenza di Verona, Rovigo e Vicenza, la
Soprintendenza archivistica e bibliografica, il Polo Museale del Veneto, l’Archivio di Stato di Venezia, la Diocesi di Venezia, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e il Provveditorato Interregionale OO.PP. di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
Sempre più difficile resistere. E le opinioni degli abitanti? Evidentemente non interessano.
Ieri pomeriggio sopralluoghi guidati (e illustrati dalle autorità incriminate) a Marghera su un bel taxi che andava dove indicavano le autorità responsabili. Anche qui le controparti non sono state ritenute necessarie. Ma i tre Commissari non si pongono il quesito? Non si oppongono? Non minacciano di andarsene?
Credo che non si possa difendere l’operato dei commissari, per quanto si voglia tener conto delle relazioni diplomatiche. Credo che loro, e più ancora chi li ha mandati, siano colpevoli di connivenza. Questi avvenimenti stanno fortemente incrinando la fiducia mia e credo anche di tanti veneziani nell’operato dell’Unesco (si veda anche il commento amaro di Marco Gasparinetti citato nell’articolo di Vera Mantengoli che riporto qui sotto). E, quel che è ancora peggio, minano la fiducia nell’utilità di uno Statuto Speciale che metta Venezia sotto la tutela di autorità neutre e internazionali. Forse le autorità neutre non esistono e non possono esistere.
(Immagine dal sito live.comune.venezia.it).
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno. Compratelo qui o leggetelo qui con molte più illustrazioni.