COMMISSIONE UNESCO MANOVRATA DAL SINDACO
Nel luglio 2019 il Centro per i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco aveva concesso allo Stato italiano ancora un anno di tempo per prendere misure capaci di arrestare il degrado di Venezia e Laguna. (Nel 2015 Italia Nostra e altre associazioni avevano chiesto che Venezia fosse dichiarata “sito a rischio” a causa della cattiva gestione delle amministrazioni nazionale e locale. L’Unesco aveva mandato una commissione che aveva verificato la cosa e chiesto dei miglioramenti.Questi non erano arrivati e nel 2019 la cosa fu accertata ma fu concesso un altro anno di tempo).
Sette mesi dopo quella specie di ultimatum l’Unesco manda una commissione per verificare se ci sono stati progressi. Si devono esaminare questioni complesse come lo stato della Laguna (fondali, canali, inquinamento), la gestione delle navi da crociera e commerciali, la protezione dalle acque alte, la residenzialità, la protezione di Venezia come città viva e vivibile, l’artigianato, le tradizioni, il traffico acqueo e il moto ondoso.
Per dare un esempio: nel caso della pressione turistica la Commissione deve valutare se il Comune abbia implementato il “Progetto di governo territoriale del Turismo a Venezia” descritto dal Sindaco, progetto che comprendeva un “Programma per un Turismo Sostenibile” (cito dai testi ufficiali), e deve anche esaminare “il livello di mitigazione della pressione turistica raggiunto nel breve termine attraverso queste iniziative”.
Sembra meraviglioso. Questa volta non si riuscirà a nascondere i gravi problemi della città e del territorio.
La Commissione arriva a Venezia. Ma a chi si rivolge l’Unesco per accoglierla e guidarla? Allo Stato Italiano, gestore ufficiale del sito Patrimonio dell’Umanità. E lo Stato Italiano delega il Sindaco di Venezia a gestire la cosa.
Pertanto è stato il Comune a decidere chi incontrerà la Commissione, per quanto tempo, dove la porterà e quanto tempo avrà a disposizione. Anche la lista delle Associazioni la fornisce il Comune. Su molte decine di associazioni e Comitati, solo sei o sette sono convocati: tutti assieme “in forma assembleare” si sono viste assegnare cinque minuti ciascuna.
La riunione si è tenuta ieri lunedì 27 nella sede dell’Unesco di Venezia. Tempo totale: due ore, da dividere anche con l’Ordine degli Ingegneri, quello degli Architetti, i lavoratori del Porto, gli agenti spedizionieri, perfino la per noi famigerata Vtp (che gestisce gli arrivi delle navi da crociera). In questo modo si è cercato di mostrare che contro le fisime degli ambientalisti ci sono i reali bisogni di lavoratori e famiglie.
In Cinque Minuti abbiamo dovuto illustrare i problemi della città. Nemmeno l’eroica Andreina Zitelli (presente per Ambiente Venezia) ci poteva riuscire.
Da oggi in poi, per tutta la settimana gli strateghi del Comune, di Vela, del Porto scorrazzeranno i Commissari da una meraviglia all’altra, dal Mose alle palancole di cosiddetta bonifica, dal terminal passeggeri all’Arsenale. Si è scelto un periodo, l’unico ormai, di bassa presenza turistica, per cui i Commissari non vedranno i vaporetti intasati di turisti, le calli straboccanti, le muraglie di bancarelle anche davanti a chiese e palazzi, i negozi di ricordini, i plateatici invadenti, il moto ondoso in bacino. E anche se fosse, come potrebbero farsi un’idea corretta senza qualcuno che li accompagni e smentisca le sviolinate di Brugnaro davanti ai fatti reali?
A confermare i tristi presagi, uno dei tre membri della commissione, forse colpito dalla serietà dei nostri interventi e dalla giusta passione che dimostravano, si è sentito in dovere di spegnere eventuali illusioni. “Sento l’obbligo di avvertirvi” ha detto alla fine della riunione, “che la Commissione può solo prendere atto di quanto vede, ma non emettere giudizi o fare proposte. Purtroppo quella parte dipende dai politici. Noi descriviamo, poi saranno i capi di Stato a decidere”.
Lo temevamo, caro Commissario. Anzi, lo sapevamo.
(Nella foto qui, sotto tratta dal Gazzettino, il Vostro Cronista è seduto in prima fila, con i capelli bianchi e il maglione nero. L’unico senza giacca assieme a Tommaso Cacciari del Comitato No Grandi Navi). L’articolo che segue viene invece dalla Nuova Venezia di oggi 28 gennaio).
Un veneziano all’estero: andata, soggiorno e ritorno. Compratelo qui o leggetelo qui con molte più illustrazioni.
Sono completamente d’accordo e condivido l’impegno di Andreina Zitelli. I problemi di Venezia sono assai complessi e gli interessi pur legittimi molti. Vedo tuttavia la politica più rivolta al breve termine che ad una visione strategica più orientata alla salvaguardia della città. Fenomeni erosivi della laguna e residenzialità (boom delle locazioni turistiche sopratutto) in primis.