LE ALTERNATIVE AL MOSE – 1
Sindaco Brugnaro e politici vari si affrettano a sostenere che occorre finire il Mose al più presto, pur sospettando che non servirà a niente. Eppure le critiche al sistema Mose non sono mancate e sono tantissime. Dirò nel prossimo post che cosa penso (per quel che conta) che si dovrebbe fare. Intanto vi ripropongo la ricapitolazione dei fatti come è stata presentata da un ex alto dirigente del Comune di Venezia, dottor Armando Danella, in un articolo del 3 novembre (prima delle inondazioni) comparso sulla rivista online Sbilanciamoci.info. Danella così riassume le critiche al Mose sollevate già dagli anni 90 del secolo scorso:
Critiche di tipo progettuale, ambientale, procedurale, di cantierizzazione e gestione riferite al progetto e già contenute nei voti del Consiglio Superiore dei LL.PP. degli anni 1992 e 1990, nella valutazione di impatto ambientale negativa del 1998, nella forte presa di posizione del Comune di Venezia nel 2006, che questa opera non solo avversava, ma si impegnava a dimostrare tecnicamente i suoi difetti, proponeva soluzioni alternative meno impattanti, più funzionali, meno costose e premonitrici dell’eustatismo in corso e più rispondenti al rispetto di quell’equilibrio idrogeologico ed ecosistemico che gli indirizzi della legislazione speciale indicavano. Tutte criticità che non si è voluto mai riconoscere, con l’assurdo che potranno rivelarsi sostanzialmente solo ad opera compiuta dimostrando sul campo la loro veridicità. Un cumulo di errori che sta volgendo al termine e che è già costato quasi 6.000 milioni di euro (sei miliardi). Tanto che viene da chiedersi se non valga la pena di bloccare i lavori di un’opera pressoché conclusa oppure se voler ultimare un’opera che si sa già sbagliata per la conoscenza di critiche fondate e documentate non rappresenti, in uno stato di diritto, un altro crimine punibile.
Per Danella terminare il Mose significherebbe solo gettare altri soldi buoni dietro quelli già perduti. Ma allora, come far fronte ai problemi che si porranno con i cambiamenti climatici e l’innalzamento dei mari? Un grande veneziano, esperto di clima e di oceani, dirigente del CNRF (Centro di Ricerca francese) aveva da tempo detto la sua. Ve la presento nel prossimo post.
Grazie a Paolo Lanapoppi per aver diffuso su Facebook questo ‘intervento di Armando Danella, il cui contenuto è fondamentale nell’orientarci sulle questioni riguardanti acqua alta e MoSE . Si potrebbe aggiungere che lo stesso Danella ha giustamente sostenuto , in alternativa al MOSE , oltre ai progetti da lui stesso coordiinati per il Comune di Venezia , anche restringimenti fissi degli punti di comunicazione fra mare e laguna, che da soli causerebbero una diminunuzione di 20 cm dei picchi di marea