MA IL MOSE E’ ANCORA INCOMPLETO
Pur con tutto il rispetto che si deve a una circostanza luttuosa, la morte di Giovanni Mazzacurati, il “Padre-padrone” del Mose (come lo chiama il Gazzettino di oggi) genera un improvviso risorgere di dati che il tempo cominciava a scolorire. Li ricordo per gli amici che non sono di Venezia: sono la storia del Mose e di quella specie di delirio collettivo che aveva preso i dirigenti locali e nazionali. Il Gazzettino ricorda il novembre 1988, quando Gianni De Michelis pose la prima pietra dell’opera faraonica, incurante delle proteste della parte ancora lucida degli abitanti. Io personalmente ricordo i servizi girati con la mia consulenza dalla TV francese, le ovvie obiezioni a un progetto incredibile, le previsioni di tempi lunghissimi. Il Mose doveva finire nel 1995 e costare 1,3 miliardi, dati che sembravano già mostruosi. Il trafiletto che riporto qui sotto ricapitola la poco onorevole storia.