Voga a la valisana nella laguna di Venezia
Immagine di Cesare Sent per concessione dell’autore
Aleramo Paolo Lanapoppi è nato a Venezia nel 1939 e si è laureato in filosofia all’Università di Padova. Nel 1966 è emigrato negli Stati Uniti dove per quindici anni è stato docente di Letteratura Italiana in varie Università (Cornell University, Vassar College, City University of New York).
È autore di una dettagliata biografia del poeta veneziano Lorenzo Da Ponte, autore di tre libretti di opere di Mozart: Lorenzo da Ponte. Realtà e leggenda nella vita del librettista di Mozart (Marsilio, 1992), premio Selezione Comisso 1993 per la migliore biografia dell’anno.
Sul Lorenzo da Ponte, i giornali italiani hanno scritto:
Una biografia fondata su solide basi e vivacemente narrata
L’Espresso
Un libro entusiasmante
Il Gazzettino
Avvincente e scorrevole, ma anche preciso e documentato
Rai Uno, Saper Dovreste
Si legge con lo stesso interesse di un romanzo… anzi meglio
La Provincia
Un libro capace d’illuminare un’intera civiltà
La Nazione
È scritto con gusto e si legge con piacere
Amadeus
Taglio suggestivo… arricchito da una diffusa documentazione
Il Giornale della Musica
Appassionante lavoro
Il Giornale
Lorenzo Da Ponte. Realtà e leggenda nella vita del librettista di Mozart
è in vendita su IBS.
Tra le altre pubblicazioni di Lanapoppi:
La traduzione italiana per Mondadori dell’autobiografia di John Kenneth Galbraith, il consigliere economico di J.F. Kennedy.
Il pamphlet Caro Turista (Corte del Fontego, Venezia 2014), primo testo che ha pubblicamente riconosciuto in trenta milioni il numero di turisti presenti ogni anno a Venezia. Oggi (2019) tale numero è riconosciuto come reale sia dai media sia dalle amministrazioni della città.
Lanapoppi è anche autore di numerose pubblicazioni di critica letteraria. Ha scritto La Divina Commedia: allegoria “dei poeti” o allegoria “dei teologi?” sulla rivista Dante Studies pubblicata dalla Harvard University, e articoli su Alberto Moravia, Giuseppe Berto e altri autori italiani su riviste accademiche americane come Modern Language Notes (della Johns Hopkins University), Italica (della Columbia University), Forum Italicum (della State University of New York).
Il giro lungo di Checco Canal
Nel gennaio 2019 Lanapoppi ha iniziato la pubblicazione su questo sito del romanzo Il giro lungo di Checco Canal, che uscirà in ventidue puntate settimanali. Dal 2 maggio 2019 il libro è disponibile anche in edizione cartacea su amazon.it.
Sul romanzo il Gazzettino di Venezia ha scritto: “Una perenne formazione interiore… prosa preziosa.. si legge d’un fiato” (24 giugno 2019).
Com’era la vita a Venezia per un giovane negli anni 50 e 60 del secolo scorso. Che cos’era l’America dei due o tre decenni seguenti, vista dagli occhi del giovane veneziano assetato di esperienze umane e culturali. Che cos’è stato per un uomo della sua generazione vivere la rivoluzione culturale e scientifica che ha caratterizzato i primi decenni del duemila.
Un lungo giro materiale e mentale che è la testimonianza di un periodo storico ricco di cambiamenti e di promesse per il futuro dell’intera specie.
La prima parte del romanzo riporta il diario personale di un giovane veneziano dagli anni della scuola elementare a quelli del liceo e dell’Università. La seconda parte continua il racconto ma lo presenta in forma di autobiografia, compilata dallo stesso protagonista molti anni dopo gli eventi: ciò permette un punto di vista più obiettivo e distaccato. L’ultima parte è narrata in terza persona da un autore esterno alla storia
Nella parte scritta come diario, il giovane Francesco Paolo Canal racconta le sue esperienze di scuola elementare presso i temibili padri Giustiniani e poi gli anni del liceo e dell’Università in un contesto culturale ricco di nozioni scolastiche ma poco aperto verso il presente e il futuro. Qualche anno dopo la laurea riesce a farsi nominare insegnante d’Italiano in un liceo di Parigi. Inizia qui la seconda parte del libro, che s’immagina raccontata dal protagonista sessantenne.
L’immersione nella cultura francese e poi americana lo avrà profondamente influenzato: forte del senno di poi rivede la scoperta dei campus americani, gli amori non sempre corrisposti, le nottate di poker con gli italo-americani del Bronx, la psicoanalisi con un terapista reichiano ortodosso, l’apertura di un ristorante nell’isola sub-tropicale di Key West.
Passano ancora quasi vent’anni e si apre l’ultima parte del libro, che allarga ulteriormente la prospettiva su quella vita perché la vede dall’alto della narrazione in terza persona. A quel punto Checco Canal è ritornato alla sua Venezia ed è riuscito a trovare un filo conduttore al suo girovagare. Le letture nel campo della biologia molecolare e della psicologia evoluzionistica, portate avanti spontaneamente, gli forniscono la base per un lavoro di aggiornamento sui progressi internazionali di quelle scienze affascinanti e per la progettazione di un libro di divulgazione scientifica sul tema, da sempre presente nei suoi pensieri, delle tendenze altruistiche nell’eredità genetica della specie umana. La sua esistenza personale viene così a partecipare del flusso conoscitivo della civiltà alla quale appartiene. E di un’esistenza così varia Canal si troverà a poter stilare un bilancio sostanzialmente positivo, per quanto permesso dalla precarietà della vita sulla terra. La sua vecchiaia sarà illuminata da una speranza che riguarda se non proprio se stesso almeno la specie alla quale tutti apparteniamo.